Attualità

Ciampino – Beni comuni, avviato ufficialmente il percorso di amministrazione condivisa con i cittadini

Oggi pomeriggio, nella sala consiliare “Pietro Nenni” di via Quattro Novembre, a Ciampino, si è svolto un incontro pubblico per promuovere le iniziative dei cittadini nello svolgimento delle attività di amministrazione condivisa per i beni comuni. L’intento è creare una sinergica alleanza tra cittadini e istituzioni nella gestione della cosa pubblica promuovendo le iniziative dei cittadini nello svolgimento delle attività di cura dei beni comuni.

Il regolamento comunale, del quale è stata già redatta una bozza, darà modo ai cittadini attivi che hanno desiderio di realizzare progettualità condivise di sottoscrivere con l’Ente un patto di collaborazione, senza necessariamente doversi costituire in un’associazione o altra organizzazione riconosciuta. Preziosa, per la realizzazione della sua bozza, la collaborazione con Labsus, Laboratorio per la Sussidiarietà, che da anni supporta gli enti locali nella realizzazione e nell’attuazione di questo importante strumento.

Questo incontro ha come tema la presentazione del regolamento di amministrazione condivisa dei beni comuni, di prossima adozione da parte del Comune di Ciampino – ha esordito l’assessora alle Politiche Sociali Alessandra Mantuano. Questo è un tema che fin dall’insediamento di questa amministrazione è stato preso in considerazione e che ha degli impatti molto importanti sulle relazioni che l’amministrazione avrà con le associazioni e anche con i cittadini. Ce ne parlerà l’associazione Labsus, che su questo argomento rappresenta il massimo esperto“.

Ciampino regolamento beni comuni 6 Lug 2023 3

Oggi è una giornata importante, perché presentiamo ai nostri cittadini un percorso che come amministrazione stiamo avviando – la sindaca Emanuela Colella. Parliamo della gestione condivisa dei beni comuni, un concetto che può sembrare scontato, eppure non è così: ciò a cui miriamo è una maggiore consapevolezza da parte dei cittadini che i beni pubblici sono beni comuni di cui tutti quanti devono prendersi cura. L’amministrazione deve lavorare affinché tutti i cittadini si sentano coinvolti nella cosa pubblica e nella sua gestione. Oggi si presenta, quindi, il regolamento e voglio ringraziare l’assessora Mantuano, che ha voluto fortemente questo progetto, condiviso anche con il Consiglio comunale, gli uffici dei Servizi Sociali, che gestiranno e cureranno questo percorso importante, e l’associazione Labsus, per la preziosa collaborazione nella predisposizione del regolamento e per il contributo che daranno affinché ci sia una condivisione dei beni pubblici che parta dai cittadini“.

Sono poi intervenuti:
Gregorio Arena, presidente emerito di Labsus, già professore ordinario di Diritto Amministrativo presso l’Università di Trento, il quale ha voluto sottolineare l’importanza che i beni pubblici siano beni comuni e ha approfondito il concetto di “patto di collaborazione”, ossia “l’accordo attraverso il quale uno o più cittadini attivi e un soggetto pubblico definiscono i termini della collaborazione per la cura di beni comuni materiali e immateriali. In particolare – ha spiegato Arena -, il patto individua il bene comune, gli obiettivi del patto, l’interesse generale da tutelare, le capacità, le competenze, le risorse dei sottoscrittori (quindi anche dei soggetti pubblici), la durata del patto e le responsabilità”;
Cristina Leggio, assessora alla Città Internazionale, alle Politiche Giovanili, alla Partecipazione e alla Smart City del Comune di Latina, che ha voluto stimolare la riflessione, con i presenti in aula, su cosa si intenda per “bene comune”: giardini, muri, scuole, piazze, edifici di valore storico, servizi come pulizia delle strade e acqua pubblica, la cultura, il dialetto ecc.;
Elena Lusena, dirigente del Settore II – Servizi alla Persona del Comune di Ciampino, che ha rimarcato come il regolamento sulla gestione condivisa dei beni comuni sia un tema sentito dall’attuale amministrazione e come gli uffici dei Servizi Sociali siano già al lavoro per renderlo al più presto operativo.

Ciampino regolamento beni comuni 6 Lug 2023 1

Di seguito le caratteristiche principali della bozza del regolamento, che sarà presentato in Commissione e poi condiviso con il Consiglio comunale:

– Beni comuni: quei beni materiali e immateriali che, indipendentemente dalla titolarità, i cittadini e l’amministrazione riconoscono, anche attraverso procedure deliberative e partecipative, essere funzionali al benessere della comunità e dei suoi membri, all’esercizio dei diritti fondamentali della persona e all’interesse delle generazioni future, attivandosi per garantirne e migliorarne la fruizione individuale e collettiva, condividendo con l’amministrazione la responsabilità della loro cura e/o, valorizzazione sociale e/o rigenerazione, anche attraverso la gestione condivisa. A titolo esemplificativo e non esaustivo, si intendono per beni comuni materiali quelli identificabili in uno spazio fisico, o porzioni di esso, quali giardini, strade, piazze, parchi, muri, scuole, biblioteche, centri culturali e partecipativi, manufatti da sottrarre allo stato di abbandono, pertinenze inutilizzate, edifici in disuso, superfici e aree idonee per l’installazione di impianti a fonti rinnovabili nel rispetto delle esigenze di tutela del patrimonio culturale e del paesaggio, aree utilizzabili per attività sportive, etc.; si intendono per beni comuni immateriali il patrimonio radicato di valori sociali e culturali posti a base della Costituzione Italiana e dello Statuto Comunale, costituenti l’identità storica e culturale della nazione e della nostra città, quali, a mero titolo esemplificativo, la solidarietà, la coesione sociale, la valorizzazione e tutela dell’ambiente e del territorio, delle acque, del suolo, delle fonti energetiche, le attività intellettuali e culturali, le opere d’ingegno, le attività di recupero della memoria storica e delle tradizioni, le attività formative e di istruzione, le attività sportive, le attività di inclusione sociale, le attività di creatività urbana, le attività di innovazione digitale, le attività di collaborazione civica;

– Cittadini attivi: tutte le persone, compresi i minori coordinati da un adulto che se ne assuma la responsabilità, singole, associate o comunque riunite in formazioni sociali anche informali e chiunque altro, indipendentemente dalla residenza o dalla cittadinanza, si attivi, per periodi di tempo anche limitati, in modo personale, spontaneo, gratuito, senza fini di lucro, neanche indiretto, per svolgere attività in favore della comunità e dell’interesse generale;

– Amministrazione condivisa: il modello organizzativo che, attuando il principio costituzionale di sussidiarietà orizzontale, consente di dare vita a rapporti tra cittadini e amministrazione per lo svolgimento di attività di interesse generale, tra le quali rientrano la cura, la valorizzazione sociale, la rigenerazione e la gestione condivisa dei beni comuni, incentrate sulla collaborazione e fondate sulla fiducia reciproca e sulla condivisione di risorse e responsabilità, che non generino vincoli contrattuali e che non abbiano finalità lucrative;

– Patto di collaborazione: l’atto attraverso il quale il Comune e i cittadini attivi definiscono l’ambito degli interventi di amministrazione condivisa dei beni comuni materiali e immateriali sul territorio cittadino;

– Cura in forma condivisa: azioni, eventi e interventi volti alla protezione, conservazione, valorizzazione e manutenzione dei beni comuni urbani con carattere di inclusività e integrazione;

– Gestione condivisa: interventi finalizzati alla rigenerazione, valorizzazione sociale e fruizione collettiva dei beni comuni urbani, con carattere di continuità, inclusività, integrazione e sostenibilità anche economica;

– Cura: programma di azioni e interventi volti alla protezione, conservazione e manutenzione dei beni comuni urbani, con carattere di continuità, inclusività, integrazione e sostenibilità anche economica;

– Valorizzazione: programma di azioni ed interventi che realizzano un aumento di importanza, valore, utilità del bene comune anche accrescendone i pregi originali a vantaggio della collettività e senza comprometterne la pubblica fruibilità;

– Rigenerazione: interventi, con carattere di inclusività, integrazione e sostenibilità anche economica, volti al recupero e alla tutela di un bene comune o di parti di esso, che agisce sulla consistenza materiale dello stesso allo scopo di portarlo alla funzionalità originaria anche migliorandola;

– La collaborazione tra cittadini e amministrazione si ispira ai seguenti valori e principi generali: fiducia reciproca, pubblicità e trasparenza, responsabilità, inclusività e apertura, pari opportunità e contrasto delle discriminazioni, partecipazione delle/dei bambine/i e ragazze/i, sostenibilità, proporzionalità, adeguatezza e differenziazione, informalità, autonomia civica, prossimità e territorialità;

– La partecipazione ai patti di collaborazione è aperta a tutti i soggetti, singoli o associati, senza necessità di ulteriore titolo di legittimazione. I cittadini attivi possono prendere parte ai patti come singoli o attraverso le formazioni sociali, anche informali, in cui esplicano la propria personalità. Nel caso in cui i cittadini si attivino attraverso formazioni sociali, le persone che sottoscrivono i patti di collaborazione rappresentano, nei rapporti con il Comune, la formazione sociale che assume l’impegno di svolgere gli interventi e i programmi ivi previsti. La partecipazione ai patti di collaborazione non comporta in alcun modo la costituzione di un rapporto di lavoro con il Comune di Ciampino, né dà vita a un rapporto di committenza da parte dell’ente ai soggetti realizzatori. Gli interventi di amministrazione condivisa dei beni comuni possono prevedere la partecipazione di operatori volontari del servizio civile, previa presentazione di appositi progetti in cui l’amministrazione può, secondo modalità concordate con i cittadini attivi, impiegare i giovani a tal fine selezionati;

– Il patto di collaborazione è lo strumento con cui Amministrazione e cittadini attivi concordano tutto ciò che è necessario ai fini della realizzazione degli interventi di cura, gestione condivisa e valorizzazione sociale e rigenerazione dei beni comuni. Il contenuto del patto può variare in relazione al grado di complessità degli interventi concordati e alla durata della collaborazione. Il patto, avuto riguardo alle specifiche necessità di regolazione che la collaborazione presenta, definisce in particolare: il soggetto proponente; l’indicazione del Responsabile Unico del Procedimento; gli obiettivi che la collaborazione persegue e le azioni di cura, gestione condivisa e rigenerazione; la durata della collaborazione, le cause di sospensione o di conclusione anticipata della stessa; le modalità di azione, il ruolo e i reciproci impegni, anche economici, dei soggetti coinvolti, i requisiti e i limiti di intervento; gli strumenti volti a garantire la fruizione collettiva dei beni comuni oggetto del patto; l’eventuale definizione, per lo specifico patto, di strumenti di governo e coordinamento e partecipazione; le modalità di monitoraggio e valutazione del processo di attuazione del patto e dei suoi risultati; le misure di pubblicità del patto e le modalità di documentazione delle azioni realizzate, del monitoraggio e della valutazione, della rendicontazione delle risorse utilizzate e della misurazione dei risultati prodotti dal patto; la vigilanza sull’andamento della collaborazione, la gestione delle controversie che possano insorgere durante la collaborazione stessa e l’eventuale l’inosservanza delle clausole del patto da parte dei cittadini attivi; le cause e le modalità di esclusione di singoli cittadini per inosservanza del presente regolamento o delle clausole del patto e gli assetti conseguenti alla conclusione della collaborazione; le responsabilità di eventuali danni occorsi a persone o cose in occasione o a causa degli interventi di cura, gestione condivisa e rigenerazione, la necessità e le caratteristiche delle eventuali coperture assicurative, le misure utili ad eliminare o ridurre le interferenze con altre attività, nonché l’assunzione di responsabilità;  le modalità per l’adeguamento e le modifiche degli interventi concordati; le modalità per garantire la sostenibilità di tutte le attività connesse alla realizzazione del patto; gli strumenti per garantire la collaborazione fra i patti stipulati nel medesimo territorio; le eventuali forme di sostegno da parte dell’amministrazione alle attività e programmi che costituiscono il contenuto del patto di collaborazione;

– Il Comune e i cittadini possono promuovere l’innovazione sociale, attivando connessione tra le diverse risorse presenti nella società, per creare proposte che soddisfino bisogni sociali e che allo stesso tempo attivino legami e forme inedite di collaborazione civica, anche attraverso piattaforme e ambienti digitali. Il Comune accoglie e promuove proposte di innovazione sociale al fine di offrire risposte a nuovi bisogni e attivare processi generativi di beni comuni materiali, immateriali e digitali. Il Comune promuove la creatività, le arti, la formazione e la sperimentazione artistica come uno degli strumenti fondamentali per la riqualificazione delle aree urbane o dei singoli beni, per la produzione di valore per il territorio, per la coesione sociale e per lo sviluppo delle capacità. Il Comune promuove la creatività urbana anche attraverso la valorizzazione temporanea di spazi e immobili di proprietà comunale in attesa di una destinazione d’uso definitiva. I suddetti beni possono essere destinati a usi temporanei valorizzandone la vocazione artistica, evitando in tal modo la creazione di vuoti urbani e luoghi di conflitto sociale;

– La collaborazione con i cittadini attivi deve essere tale da: assicurare la massima prossimità al territorio dei soggetti deputati alla relazione con il cittadino; consentire il massimo coordinamento con gli organi di indirizzo politico-amministrativo a tutti i livelli e il carattere trasversale del suo esercizio; garantire ai cittadini proponenti una facilitazione nel rapporto con l’amministrazione titolare/assegnataria del bene;

– I patti di collaborazione saranno pubblicati sulla sezione web “Beni Comuni” del Comune di Ciampino, unitamente alle rendicontazioni, alle verifiche periodiche di conformità ed efficacia delle azioni attuate e/o ai collegamenti informatici utili a favorire la conoscenza e la partecipazione agli stessi;

– Attraverso il patto di collaborazione i cittadini attivi e l’amministrazione concordano tutti gli aspetti di progettazione, operativi, attuativi, di rendicontazione e di inclusività degli interventi di cura e/o di valorizzazione sociale previsti, nel rispetto dei principi e delle disposizioni del presente regolamento. Il contenuto del patto di collaborazione varia in relazione al grado di complessità e alla durata degli interventi di cura e/o di valorizzazione sociale.  Ciascun patto di collaborazione, oltre a richiamare il contenuto della proposta di collaborazione, indica: il soggetto/i proponente/i; gli obiettivi, la durata, le cause di sospensione, di cessazione e di conclusione degli interventi di cura e/o di valorizzazione sociale; le modalità, i limiti, l’adeguamento e la sostenibilità degli interventi di cura e/o di valorizzazione sociale;

– Le azioni e gli interventi per la cura, la rigenerazione e la gestione condivisa di beni comuni materiali e immateriali, anche di carattere occasionale, sono previste dai patti di collaborazione di cui al presente Regolamento, salvo ogni altra destinazione del bene decisa dall’amministrazione, che ha sempre facoltà di recesso del patto per sopraggiunti motivi di interesse pubblico. I cittadini attivi non possono in alcun modo realizzare attività o interventi che contrastino con la fruizione collettiva dei beni oggetto dei patti di collaborazione, pena il recesso da parte dell’amministrazione. Le proposte di collaborazione riguardanti patti di collaborazione devono pervenire all’amministrazione, corredate dalla documentazione atta a descrivere in maniera esatta e puntuale l’intervento che si intende realizzare. Il patto di collaborazione può prevedere che i cittadini attivi, nell’ambito degli interventi di cura, rigenerazione e valorizzazione sociale dei beni comuni, assumano in via diretta interventi di piccola manutenzione, anche di carattere occasionale, rientranti nell’abilità e nella diligenza dell’esecutore, purché gli stessi siano effettuati nel rispetto della normativa vigente in materia di sicurezza, previa dichiarazione di manleva di responsabilità nei confronti dell’amministrazione e senza oneri a carico della stessa. L’amministrazione può promuovere ed aderire a patti di collaborazione aventi ad oggetto interventi di cura, valorizzazione, gestione condivisa e rigenerazione di immobili in stato di totale o parziale disuso di proprietà di terzi. L’amministrazione si riserva la facoltà di intervenire su un bene oggetto di patto di collaborazione per l’esecuzione di interventi manutentivi urgenti e indifferibili, atti a tutelare la pubblica incolumità, previa comunicazione ai firmatari del patto, la cui attuazione può essere sospesa per il periodo necessario al ripristino delle condizioni di sicurezza/fruibilità dei luoghi;

– Il Comune promuove il coinvolgimento delle scuole di ogni ordine e grado quale scelta strategica per la diffusione ed il radicamento delle pratiche di collaborazione delle azioni di cura e rigenerazione dei beni comuni. Il Comune collabora con le scuole per l’organizzazione di interventi formativi, teorici e pratici, sull’amministrazione condivisa dei beni comuni rivolti agli studenti e alle loro famiglie. I patti di collaborazione con le scuole possono prevedere che l’impegno degli studenti in azioni di cura e rigenerazione dei beni comuni venga valutato ai fini della maturazione di crediti curriculari;

– L’amministrazione può assumere direttamente, nei limiti delle risorse disponibili, oneri per la realizzazione di azioni e interventi nell’ambito di patti di collaborazione ordinari e complessi. Nell’ambito dei patti di collaborazione, l’amministrazione non può in alcun modo destinare contributi in denaro a favore dei cittadini attivi;

– L’amministrazione si impegna a facilitare il più possibile le attività di comunicazione/informazione/accesso ai cittadini attivi interessati ai patti di collaborazione attraverso la sezione web dedicata. L’amministrazione si impegna a favorire lo scambio di informazioni con i cittadini attivi privilegiando strumenti rapidi e informali, quali contatti telefonici, piattaforme di messaggistica elettronica ed e-mail. Qualora il patto di collaborazione abbia a oggetto azioni e interventi di cura, di gestione condivisa o di rigenerazione dei beni comuni urbani di particolare interesse pubblico, l’amministrazione può prevedere nel patto di collaborazione l’impiego di operatori volontari del servizio civile;

– L’amministrazione, nei limiti delle risorse disponibili, può fornire in comodato d’uso gratuito i beni strumentali necessari per lo svolgimento delle attività. Tali beni, salvo il normale deterioramento dovuto all’uso, devono essere restituiti in buone condizioni al termine delle attività.

– L’amministrazione promuove e organizza percorsi formativi per i cittadini e per i propri dipendenti, anche attraverso eventi pubblici e percorsi partecipativi, finalizzati a diffondere una cultura della collaborazione tra cittadini e amministrazione ispirata ai valori e principi generali del presente regolamento. L’amministrazione promuove nelle scuole di ogni ordine e grado l’educazione alla cittadinanza attiva, alla responsabilità, all’inclusività e all’apertura, alle pari opportunità, al contrasto delle discriminazioni e della povertà educativa e alla sostenibilità ambientale attraverso la sottoscrizione di patti di collaborazione fra le istituzioni scolastiche e i genitori o associazioni e comitati di genitori, di studenti, ex studenti o associazioni e comitati di studenti ed ex studenti e istituzione scolastica per la cura delle scuole come beni comuni materiali e immateriali. L’amministrazione promuove e organizza percorsi formativi destinati ai giovani finalizzati alla gestione di spazi aggregativi e polifunzionali da gestire in forma gratuita e autogestita sul modello delle scuole aperte partecipate;

– L’amministrazione agevola le iniziative dei cittadini volte a reperire fondi per la realizzazione dei patti di collaborazione, a condizione che, negli atti di rendicontazione, sia garantita la massima trasparenza sulla destinazione delle risorse raccolte e sul loro puntuale utilizzo. Donazioni, sovvenzioni e contributi di qualunque natura a sostegno del patto di collaborazione, provenienti da fonte esterna all’amministrazione, possono essere accettati solo con il consenso unanime dei sottoscrittori del patto e previa autorizzazione da parte dell’amministrazione. In caso di donazioni modali, le relative condizioni vengono integrate nel patto di collaborazione. Non sono accettabili donazioni o atti di mecenatismo provenienti da soggetti che si pongono in palese contrasto con le finalità del presente regolamento, i valori costituzionali, lo Statuto comunale;

– L’amministrazione, al fine di favorire il progressivo radicamento dell’amministrazione condivisa, utilizza tutti i canali di comunicazione a sua disposizione per informare sulle opportunità di partecipazione alla cura, alla rigenerazione e alla gestione condivisa dei beni comuni urbani, prevedendo anche la realizzazione di un’area dedicata nel portale istituzionale, denominata Sezione Web Beni Comuni. Tutti i prodotti editoriali realizzati e distribuiti dai sottoscrittori del patto di collaborazione per divulgarne le attività devono recare il logo del Comune di Ciampino;

– L’amministrazione promuove la formazione e l’informazione dei cittadini attivi sui rischi potenzialmente connessi con le attività di realizzazione dei patti di collaborazione e sulle misure di prevenzione e di emergenza, valutandone di volta in volta la necessità in relazione alla tipologia del patto, facendo ricorso a propri formatori o a formatori esterni, preferibilmente volontari e, ove ritenuto necessario, inserendo le modalità dell’attività formativa all’interno del patto stesso;

– Il patto di collaborazione indica e disciplina in modo puntuale i compiti di cura, rigenerazione valorizzazione sociale e gestione condivisa dei beni comuni urbani concordati tra l’amministrazione e i cittadini e le connesse responsabilità. In rapporto alla complessità del patto e in ordine ai criteri di adeguatezza alle specifiche caratteristiche dell’attività svolta, l’amministrazione valuta la necessità di definire all’interno del patto le eventuali coperture assicurative dei cittadini attivi contro infortuni, malattia e per la responsabilità civile verso terzi connessi allo svolgimento dell’attività di cura dei beni comuni. Nel caso in cui cittadini attivi singoli o gruppi informali non fossero provvisti di copertura assicurativa, l’amministrazione si impegna a favorire a vantaggio dei medesimi, idonee tutele assicurative nei rami infortunio e responsabilità civile per danni causati a terzi o ai beni oggetto del patto;

– Qualora insorgano controversie tra le parti del patto di collaborazione o tra queste ed eventuali terzi può essere esperito un tentativo di conciliazione amichevole avanti a un Comitato composto da tre membri, di cui uno designato dai cittadini attivi e due dall’amministrazione. Il Comitato di conciliazione, entro 30 giorni dall’istanza, sottopone alle parti una proposta di conciliazione, di carattere non vincolante, decisa all’unanimità dei suoi componenti. Il Comitato di conciliazione viene nominato all’occorrenza ed espleta il proprio ruolo di conciliazione limitatamente alla controversia per cui è stato nominato e per il periodo strettamente necessario a esperire il tentativo di conciliazione. Il Comitato di conciliazione viene nominato con atto del Dirigente competente, che non può farne parte, così come non possono farne parte eventuali funzionari individuati quali responsabili del procedimento oggetto di controversia;

– Le previsioni del presente regolamento sono sottoposte ad un periodo di sperimentazione della durata di due anni. Durante il periodo di sperimentazione il Comune verifica, con il coinvolgimento dei cittadini attivi, l’attuazione del presente regolamento al fine di valutare la necessità di adottare interventi correttivi. Le esperienze di collaborazione già avviate alla data di entrata in vigore del regolamento potranno essere disciplinate dai patti di collaborazione, nel rispetto delle presenti disposizioni.

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