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Pd, Primarie del Lazio senza sorprese: Daniele Leodori nuovo segretario regionale. Subito la grana D’Amato

Esito scontato e vittoria schiacciante per Daniele Leodori, da ieri sera nuovo segretario regionale del Partito Democratico nel Lazio.

L’ex Presidente del consiglio regionale ha surclassato l’unico sfidante, il consigliere capitolino Mariano Angelucci, con una percentuale di 95% a 5% e 190 delegati a 10. Leodori, originario di Zagarolo, succede così al compianto Bruno Astorre, venuto a mancare lo scorso 3 marzo.

Oltre  50mila coloro che si sono recati al voto (un numero inferiore a quello di 5 anni fa), gran parte dei quali hanno scelto l’attuale vicepresidente del Consiglio regionale, che era sostenuto da 5 liste: “Lazio Democratico” (26%), “Rete Democratica” (29%), “Leodori, a Sinistra” (10%), “Uniti a Sinistra per la Costituente” (8%), “Il Pd delle Opportunità” (22%).

Il neo eletto segretario, così come evidenziato dall’ANSA, è tra i fautori del famoso campo largo del centro sinistra con il M5s: ha battuto il consigliere capitolino Mariano Angelucci proprio nel giorno dell’addio all’Assemblea nazionale del Pd, da parte di un suo ex compagno di giunta, candidato presidente alle scorse elezioni regionali, Alessio D’Amato.

Da Leodori nessun commento sulla decisione di D’Amato, mentre un commento è arrivato dallo sfidante: “È stato un grave errore aderire alla manifestazione del M5S. Non si capisce più quale sia la linea del Pd”, ha detto Angelucci, sottolineando: “Per questo esprimiamo vicinanza ad Alessio D’Amato. Un gesto coraggioso”.

“Grazie a tutto il popolo del Partito democratico – ha dichiarato Leodori -. Una partecipazione straordinaria che certifica il grande interesse della nostra comunità nel contribuire al futuro del Partito. Ringrazio tutti i volontari e i militanti che si sono messi a disposizione e, senza i quali, questa giornata non sarebbe stata possibile. Il vostro lavoro e la vostra dedizione alla vita del Partito rappresentano una ricchezza da custodire e valorizzare”.

La prima grana sarà rappresentata proprio dalle parole al fulmicotone dell’ex assessore regionale alla sanità, Alessio D’Amato, che ha fortemente criticato la partecipazione alla manifestazione dei pentastellati in un’intervista a “Il Messaggero”.

“Va prestata grande attenzione a cosa si dice. E se lo si fa in una manifestazione pubblica, sì, possono essere considerate eversive. Il passamontagna si è messo in circostanze nefaste per la Repubblica mentre per le proprie idee si combatte a viso aperto”, ha dichiarato D’Amato, che a precisa domanda se lascerà il Pd o meno ha così risposto: “Dipenderà dall’evoluzione della discussione nei prossimi giorni. Sono sorpreso che nessuno mi abbia chiamato e lavorerò per far valere le tesi della sinistra riformista, che deve avere un linguaggio chiaro, farsi comprendere e contrastare sia i sovranisti che i populisti”.