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Marino – Concorso per comandante di Polizia Locale, FdI: “Accesso agli atti nostri diritto. Si rispetti il ruolo dei consiglieri”

Il gruppo consiliare di Fratelli d’Italia di Marino, nelle persone del capogruppo Simone Del Mastro e del collega Fabrizio De Santis, ha inviato una nota al dirigente architetto Michele Gentilini, al segretario generale dott.ssa Roberta Fusco, alla Prefettura di Roma, per i seguiti di competenza, e al sindaco Stefano Cecchi, per opportuna conoscenza, in merito alla richiesta di accesso agli atti relativi al bando di concorso pubblico per titoli ed esami per la copertura di un posto di Dirigente Comandante dell’Area III (Polizia Locale).

Alcuni mesi fa, i sottoscritti consiglieri comunali Simone Del Mastro e Fabrizio De Santis hanno presentato formale istanza di accesso agli atti del concorso pubblico per titoli ed esami per la copertura di un posto di dirigente comandante Area III. A distanza di mesi, tale istanza è rimasta sostanzialmente inevasa, seppur riscontrata con alcune lettere interlocutorie da parte del dirigente dell’Area Personale, palesemente finalizzate a dilatare i tempi del nostro diritto sancito dall’articolo 43 del Tuel. L’ennesima nota interlocutoria, avente lo stesso tenore, ci porta, a questo punto, a fare alcune riflessioni sulla vicenda.

La procedura concorsuale iniziata nel mese di gennaio 2023 non brilla, da subito, per trasparenza, né, tantomeno, per regolarità e correttezza amministrativa. Un bando pubblicato, modificato in corso di pubblicazione nei contenuti e nei requisiti di ammissione dei candidati, modificato nei termini di presentazione delle domande, con conseguente applicazione di regimi e termini differenti per le diverse candidature pervenute nelle due fasi (1°  bando e 2° bando), dove il termine di scadenza previsto nella Gazzetta Ufficiale non coincide con quello pubblicato sull’Albo Pretorio del Comune, una commissione esaminatrice la cui composizione viene modificata da regolamento in corso di pubblicazione del bando e successivamente vede la ripetuta misteriosa defezione dei vari componenti esterni già individuati, sono tutti elementi a sostegno del mancato rispetto della trasparenza e della correttezza e regolarità amministrativa.

Rileviamo, altresì, come in tutta questa confusione, nessun commento, nessun conforto, nessuna rassicurazione sia mai intervenuta da parte dell’amministrazione comunale e da parte del sindaco Cecchi, assessore al Personale. Quasi come se si fosse unicamente concentrati sul fine da raggiungere, e non sulle corrette modalità con le quali raggiungerlo.

Con la presente nota, lo scrivente gruppo consiliare comunica di trovare alquanto singolare il riscontro fornito dal dirigente intestato alla precedente richiesta di accesso agli atti, ex articolo 43 comma 2 del Tuel alla documentazione relativa ai curricula presentati dai candidati per la partecipazione alla procedura in oggetto.

L’articolo sopra citato, infatti, testualmente recita: ‘I consiglieri comunali e provinciali hanno diritto di ottenere dagli uffici, rispettivamente, del Comune e della Provincia, nonché dalle loro aziende ed enti dipendenti, tutte le notizie e le informazioni in loro possesso, utili all’espletamento del proprio mandato. Essi sono tenuti al segreto nei casi specificamente determinati dalla legge’.

È, pertanto, evidente come l’articolo 43 riconosca in capo ai consiglieri comunali un diritto soggettivo qualificato e incondizionato, per il quale non risulta applicabile la normativa relativa alla Legge 241/90 in tema di diritto di accesso agli atti amministrativi citata. Lo stesso Ministero dell’interno, Dipartimento Affari Interni e Territoriali, definisce detto diritto come teso a ottenere dall’Ente tutte le informazioni utili all’espletamento del mandato (parere 12/08/2019). Detto diritto non incontra alcuna limitazione derivante dalla loro eventuale natura riservata, in quanto il consigliere, a cui è ostensibile anche documentazione, che per ragioni di riservatezza non sarebbe ordinariamente ostensibile ad altri richiedenti, è vincolato al segreto d’ufficio […].

Il Consiglio di Stato […], riguardo alla normativa prevista […], recante il regolamento per la categoria di documenti dell’Avvocatura dello Stato sottratti al diritto di accesso, ha rilevato che le limitazioni ivi previste ‘non possono applicarsi, in via analogica, ai consiglieri comunali, i quali, nella loro veste di componenti del massimo organo di governo del Comune, hanno titolo ad accedere anche agli atti concernenti le vertenze nelle quali il Comune è coinvolto, nonché ai pareri legali richiesti dall’amministrazione comunale, onde prenderne conoscenza e poter intervenire al riguardo’.

L’atteggiamento del dirigente Michele Gentilini, evidentemente poco avvezzo alla conoscenza dei contenuti e al rispetto della norma, risulta, oltretutto, non rispettoso del ruolo e delle prerogative dei consiglieri comunali, avendo lo stesso accampato, fin dalla prima richiesta di accesso agli atti della sopra intestata procedura da parte dei sottoscritti, motivazioni incongrue e normativamente infondate, palesemente finalizzate a dilazionare i tempi del richiesto accesso e, con ogni probabilità, a portare i sottoscritti a desistere dalla richiesta.

Per tutto quanto sopra esposto, si invita il segretario generale dott.ssa Roberta Fusco a esercitare il potere sostitutivo ex L. 190/2012, provvedendo, tempestivamente, ad assicurare l’esercizio del diritto di accesso da parte dei sottoscritti consiglieri comunali e a volersi immediatamente attivare nella suo ruolo di Upd del Comune di Marino“.

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