Politica

Velletri – Altro colpo di scena con l’accordo tra Servadio e Cascella per il ballottaggio: “Insieme per il rilancio della città”

All’indomani della clamorosa riappacificazione tra Orlando Pocci e Romano Favetta, che ha dato un colpo di spugna a 2 mesi di parole al vetriolo ed accuse incrociate, la campagna elettorale in vista del ballottaggio del 28-29 maggio, a Velletri, s’infiamma con un altro colpo di scena, quella che ha suggellato l’accordo tra il candidato del centrodestra Ascanio Cascella (reduce dal 44,37% del primo turno) e il due volte Sindaco di Velletri Fausto Servadio, che era tra i competitor nella consultazione elettorale del 14-15 maggio e che ha chiuso il primo turno calamitando 2090 voti, pari all’8,20%.

Un epilogo che era nell’aria, non tanto per la rinnovata sintonia tra Pocci e Favetta, ma anche per le parole spese in questi anni dall’ex Primo cittadino del decennio 2008/2018 nei confronti dei suoi successori. Vano il tentativo di queste ore della coalizione in sostegno di Orlando Pocci, che con parole al miele ha tentato di riportarlo dalla propria parte. 

La convergenza, anche programmatica, è stata trovata nella tarda serata di ieri e suggellata da una stretta di mano tra i due, a beneficio di un fotografo e di una stringata nota stampa, diffusa nella mattinata odierna.

“Domenica 28 e lunedì 29 maggio – vi si legge – la lista civica Fausto Servadio Insieme per Velletri e quella di Azione Italia Viva per Servadio sosterranno il candidato sindaco del centrodestra Ascanio Cascella. “Ieri – hanno congiuntamente annunciato Cascella e Servadio – al termine di un confronto sul presente e sul futuro di Velletri, con grande soddisfazione abbiamo raggiunto un accordo sulle linee programmatiche per il rilancio e lo sviluppo della nostra Città”.

Sorpresi, ma non troppo, tutti coloro che conoscevano il senso di rivalsa che ha animato sin dalla prima ora l’ex Sindaco, che già nel 2020 bocciò sonoramente l’operato della Giunta Pocci, definendola “la peggiore nella storia di Velletri” e che, in coerenza coi suoi convincimenti, ha optato per questa scelta, sebbene anche nel suo caso non siano mancate le schermaglie elettorali, quando ha provato a fare il “colpo”, nel tentativo di arrivare al ballottaggio e non ha mancato di riservare stoccate al centrodestra.

A vuoto il tentativo delle ultime ore col quale diversi partiti ed esponenti politici di sinistra hanno provato a lanciare un ultimo appello al Sindaco tanto amato, che nel 2013 fu rieletto addirittura al primo turno. 

Nel 2018, lo ricordiamo, Fausto Servadio, pur se da poco operato per un delicato trapianto, fece una campagna elettorale di sostegno all’allora candidato sindaco Orlando Pocci, spostandosi da un appuntamento elettorale all’altro, pur costretto ad utilizzare quelle mascherine che da lì ad un paio d’anni sarebbero diventate purtroppo abituali per tutti. Da lì, nonostante la vittoria del suo successore, fu clamorosamente ripudiato e tenuto fuori dalla Giunta comunale, proprio a vantaggio di Romano Favetta.

Una scelta che costò a Velletri anche il prestigio della presidenza dell’Anci Lazio, che proprio Servadio aveva ricoperto per diversi anni.  Da lì i rapporti non si sono più ricuciti e Servadio, insieme a tanti dei suoi, hanno atteso un paio d’anni prima di bocciare pubblicamente l’operato dell’Amministrazione, mettendo a nudo – parole sue – “l’incompetenza e la pochezza di questi personaggi”.

“A me – disse – più di tutti, piange il cuore vedere Velletri ridotta così. L’avevamo portata ad essere riconosciuta ed apprezzata anche fuori, con un ruolo di primaria importanza. Invece siamo caduti di nuovo in basso”, dichiarò in un’intervista. Ma fu anche e soprattutto sulla mancata difesa dell’Ospedale che fu duro contro il suo successore, accusandolo frontalmente di “aver votato il Piano aziendale che ha affossato il presidio ospedaliero veliterno”.

Un tema, quello della mancata difesa dell’Ospedale, su cui si è poi consumato anche lo strappo coi consiglieri comunali di Italia Viva, con la conseguente uscita dalla maggioranza degli stessi.  Proprio in quel periodo Fausto Servadio non escluse un nuovo impegno politico: “Soffro a vedere la mia città ridotta così e mi piange il cuore. Non mi va di lamentarmi senza darmi un contributo, per cui se ce ne sarà possibilità non mi tirerò indietro…d’altronde a me interessa che le cose funzionino, e mi fa male vedere una città nel degrado più assoluto, in cui ci si limita soltanto a tagliare un pò d’erba”.

Parole forti, parole dure, che rilette oggi rendono meno clamorosa l’evoluzione attuale e l’accordo siglato nelle scorse ore: “Questa è la peggiore Amministrazione che il Comune abbia mai avuto – disse d’altronde nel settembre del 2020 -. Forse non è neppure colpa loro e io per primo mi rammarico perché anche io ho contribuito a farli eleggere, con un accordo che prevedeva una continuità amministrativa che non c’è stata”.

Tornando all’oggi resta da capire quali saranno i termini dell’accordo, anche se da indiscrezioni pare che Fausto Servadio potrebbe entrare a far parte della Giunta Cascella in caso di una sua vittoria al ballottaggio. Trapela infatti che sia stato letteralmente implorato per rappresentare un faro e una guida ad un’Amministrazione rinnovata, in cui molti esponenti, pur se animati dal sacro fuoco, saranno alla prima esperienza e potranno avere in lui un esempio quotidiano per garantire il funzionamento della macchina amministrativa. 

Se 5 anni fa non lo vollero, giudicandolo ingombrante, nella coalizione di Cascella è stata invocata la sua presenza in Giunta, nella consapevolezza che saprà garantire un valore aggiunto per competenza amministrativa e tecnica.

“Qualcuno potrà restare sorpreso – ha dichiarato in questi minuti un suo fedelissimo -, ma i cittadini che vorranno scopriranno che c’è un filo logico. Basta leggere il programma, d’altronde, visto che emerge la medesima visone di sviluppo della città”.

Proprio nel 2020 Servadio proferì queste parole, in riferimento ad un intervento lusinghiero nei suoi confronti da parte dell’allora consigliere di opposizione, già candidato sindaco, Giorgio Greci: “Le sue parole mi hanno inorgoglito, perché vuol dire che quello che ho fatto ha lasciato anche nell’opposizione un’immagine positiva, e pur con le dovute distanze politiche è sintomo di riconoscenza. Per la seconda volta dall’opposizione arrivano attestati di stima – aggiunse -: il primo fu Righini, che dai banchi del Consiglio disse che stavo dimostrando di essere il miglior Sindaco che la città avesse mai avuto. Se ora anche dall’ex candidato sindaco, Giorgio Greci, arrivano parole di elogio significa che ho fatto davvero il bene per la città e quelle parole confermano ancora di più questo mio convincimento”.

Alla luce di tutto questo, resta clamoroso ma non troppo che vi sia stata una convergenza, che apre nuovi fronti in una campagna elettorale in cui entrambe le coalizioni avranno ancora una settimana per confrontarsi sulla propria proposta politica e programmatica.

Una settimana che si annuncia tesa, ma in cui si proverà a fare un “reset” di quanto detto, per provare a convincere i cittadini della bontà di quanto asserito e anche della linearità, o presunta tale, di certi accordi. Che non da tutti i cittadini risulteranno comprensibili ed apprezzabili, tanto che anche in questo caso – come in quello di ieri – c’è chi si compiacerà per l’epilogo, chi si turerà il naso e chi guarderà oltre!

Nulla di nuovo sotto al sole…


IL COMUNICATO UFFICIALE DI FAUSTO SERVADIO

Di questi minuti, infine, il comunicato stampa dello stesso Fausto Servadio.

“Ringrazio i 2090 cittadini che mi hanno accordato la loro fiducia al primo turno, contribuendo a raggiungere un ottimo risultato. Adesso vi chiedo di seguirmi in questo cammino per risollevare Velletri.

Non voglio fermarmi qui, la mia candidatura è nata per l’esclusivo interesse della città e ritengo che non sia possibile lasciarla in mano alle stesse persone che – in cinque anni – hanno dimostrato di non avere né coerenza, né lungimiranza, né affidabilità.

Per questo motivo ed in particolare nel momento storico che stiamo vivendo, dove la rappresentanza di filiera del governo nazionale e regionale va ricondotta anche a livello comunale per avere quelle certezze che possano dare a Velletri il riconoscimento che merita, ho fatto una scelta nell’esclusivo interesse della città.

Non pensate che per un uomo di sinistra che ha sempre votato a sinistra e che ha governato dieci anni con una formazione di sinistra sia stata una passeggiata e non vi sia sofferenza, ma il mio unico scopo è lo sviluppo di Velletri e ritengo che l’unica strada da percorrere sia quella di sostenere Ascanio Cascella.  Il nostro accordo è basato su linee programmatiche scritte, molte delle quali condivise con il mio programma, e altre ugualmente importanti per lo sviluppo di Velletri come la zona artigianale, la stazione ferroviaria ai Cinque Archi, l’ex Carcere da recuperare con i parcheggi e la Casa del Pellegrino.  

Voglio dire ai tanti che mi hanno accompagnato e sostenuto nei dieci anni di amministrazione e fino ad oggi che la garanzia di credibilità di questo accordo sarò io stesso, in Consiglio Comunale, pronto a vigilare sull’attività di governo – qualora ce ne fosse bisogno – e assicurarmi che si realizzino quelle azioni necessarie a risollevare Velletri. Per questo motivo vi invito il 28 e 29 maggio prossimi, al ballottaggio, a votare Ascanio Cascella”.

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