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Velletri – Sergio Andreozzi: “Ben venga la riapertura del San Raffaele se…”

Sergio Andreozzi Presidente del Consiglio comunale Velletri

“Non è utile demonizzare il lavoro dei privati nella sanità”. Così il Presidente del Consiglio comunale uscente di Velletri si è espresso, nei giorni scorsi, circa la possibile riapertura della Clinica San Raffaele di Velletri, chiusa ormai da 12 anni, ma finita nei riflettori della politica, tanto da ospitare, in pochi giorni, la visita di due ministri (a Matteo Salvini si è infatti aggiunto anche il sopralluogo di Francesco Lollobrigida, al fianco del proprietario Antonio Angelucci).

Sergio Andreozzi, candidato nella lista Verdi e Sinistra – Velletri Beni Comuni, ha affidato ai social una sua lunga disamina.

“Forse non tutti sanno che nel corso della storia, le prime forme di assistenza sanitaria sono state concepite all’interno di conventi e ospedali religiosi, uniche strutture in grado di lenire le sofferenze di indigenti e fragili. Soltanto con l’avvento dell’industrializzazione e all’indomani della formazione di stato, i vari governi hanno iniziato a preoccuparsi del tema salute per i propri cittadini, lasciando tuttavia il compito organizzativo ancora una volta in mano a privati, soprattutto enti religiosi.

La presenza di sostegno di privati nell’ambito sanitario non è stata demonizzata neanche dai padri costituenti che sancendo il giusto diritto alla cura per tutti, hanno ribadito la possibilità di azione per qualsiasi attività imprenditoriale del singolo.
A maggior ragione oggi, con l’aumento delle esigenze e delle richieste di salute da parte di una evoluta popolazione, per ottenere risposte adeguate c’è bisogno di tutti.

La cosa fondamentale è mantenere in essere i principi costituzionali che non prevedono differenza di trattamento per ogni singolo cittadino presente sul territorio nazionale e che per esso sia garantito l’accesso gratuito alla cura.

Il regime di convenzione con strutture sanitarie di natura privatistica era previsto, del resto, già nella prima riforma sanitaria del 1978 e confermata in tutti gli altri provvedimenti legislativi successivi. Laddove il pubblico non arriva, ben venga l’intervento del privato se questo rispetta i parametri sanciti per legge, per operare ed essere accreditato.

Anche se personalmente preferirei che ad essere eccellenze fossero state strutture pubbliche, sono ben felice di poter contare su strutture private che si distinguono per efficienza ed efficacia. I riferimenti che mi vengono in mente sono il Bambino Gesù o il Fatebenefratelli di Roma.

Alcuni servizi indispensabili per la cura della persona non possono essere delegati agli ospedali. Gli attuali protocolli per la massima permanenza in regime di ricovero non permettono la completa gestione assistenziale per i pazienti, che per ristabilirsi completamente hanno bisogno di successiva assistenza.

E se nel passato era forte la presenza della famiglia, oggi è richiesta la giusta professionalità. Oltre all’assistenza post ricovero, alla riabilitazione funzionale si aggiunge la necessità di assistenza per una popolazione sempre più anziana che ha bisogno di sostegni quotidiani.

L’emergenza ospedaliera non è che una piccola fetta della grande torta dell’assistenza sanitaria eppure si da tantissima importanza a questa, lasciando nella nebbia investimenti per prevenire la stessa emergenza.

Ben venga quindi la riapertura del San Raffaele di Velletri se questo sarà concepito come integrazione di qualità per il benessere della nostra comunità. Tale azione comporterà nuovi posti di lavoro ed opportunità. Bisognerà controllare però che i servizi resi rispettino in ogni momento efficacia, efficienza ed economicità.

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