Sanità

Svolta all’Ospedale di Velletri, il Ministro della Salute Schillaci in visita ai reparti rassicura sulle riaperture – Si va verso la demolizione e ricostruzione fotogallery video

Passare dalle parole ai fatti e, soprattutto, invertire un trend di progressive chiusure di reparti e soppressioni di servizi. Questi i propositi resi pubblici nel tardo pomeriggio di oggi durante la visita del Ministro della Salute Orazio Schillaci presso l’Ospedale “Paolo Colombo” di Velletri. C’è luce in fondo al tunnel per il presidio ospedaliero veliterno, per il quale quella di lunedì 8 maggio “rischia” di essere una giornata storica, visto che è culminata con le dichiarazioni di “peso” sull’immediata riapertura di alcuni reparti e il rafforzamento di altri.

Giunto in via Orti Ginnetti poco dopo le 19, il titolare di uno dei Dicasteri più importanti del Governo Meloni ha toccato con mano la realtà del nosocomio veliterno, accompagnato nella visita dai deputati Andrea Volpi ed Edy Palazzi, nonché da diversi esponenti politici del territorio, come Matteo Mauro Orciuoli.

Lo ha fatto partendo dal Pronto Soccorso, per poi passare nei reparti di Ginecologia, Pediatria e quel Punto Nascita desolatamente chiuso da 3 anni (era la primavera del 2020 quando, col pretesto del Covid si decise di sopprimerlo).

Poi il punto, al cospetto di tanti medici, infermieri e tanto di quel personale fiaccato da anni di tagli, che hanno messo a repentaglio la stessa sopravvivenza dell’Ospedale.

Dopo la visita dello scorso febbraio del sottosegretario alla Salute del Governo Meloni, l’on. Marcello Gemmato, il centrodestra alla guida del Paese e, da qualche settimana, della Regione Lazio, ha quindi confermato di voler far sul serio in merito al rilancio dell’Ospedale di Velletri, promuovendo la visita del massimo esponente nazionale in termini di salute, che è giunto nello storico nosocomio di via Orti Ginnetti insieme a Francesco Marchitelli, nuovo Commissario Straordinario della Asl Roma 6 e a Marco Mattei, capo della segreteria tecnica del Ministro.

A riceverli è stato l’Assessore regionale al Bilancio Giancarlo Righini, che da anni va battendosi a salvaguardia e tutela del presidio ospedaliero veliterno, promuovendo audizioni regionali, protocollando interrogazioni e, come accaduto proprio in occasione della visita del sottosegretario Gemmato, portando in sede chi è chiamato a decisioni fondamentali per il rilancio della sanità del territorio.

Un desiderio di rilancio evidenziato di recente anche dal Governatore Francesco Rocca nella sua recente visita a Velletri, quando è intervenuto a sostegno della candidatura a sindaco di Ascanio Cascella, a capo della coalizione del centrodestra unito.

Durante la visita ai reparti il titolare del Ministero si è intrattenuto con medici e personale, appurando in prima persona le criticità e i punti di forza della storica struttura.

Il punto della situazione è stato poi fatto dal Direttore Sanitario della Asl Roma 6, Roberto Corsi, che ha poi ceduto la parola al neo Commissario Straordinario della Roma 6, Francesco Marchitelli.

Nell’incipit dell’intervento del dott. Roberto Corsi è stato confermato quanto svelato nei giorni scorsi da “Castelli Notizie“, ovvero che all’utilizzo dei fatidici 27 milioni per l’adeguamento sismico, tecnologico e funzionale dell’Ospedale si sta preferendo una rimodulazione dell’intervento di manutenzione straordinaria dell’Ospedale civile, coincisa con la presentazione di un progetto di demolizione e di una completa nuova edificazione del nosocomio, visto che con la “semplice” ristrutturazione della vecchia struttura i problemi funzionali resterebbero gli stessi di prima, con un percorso inadeguato, promiscuità dei collegamenti, volumi e superfici incongrui, altezza dei piani inferiore alle necessità impiantistiche, tecnologie non applicabili alle evoluzioni tecnologiche e la totale mancanza di flessibilità.

Al contrario il nuovo Ospedale “a fine lavori, sarebbe una struttura moderna, funzionale e flessibile, con riduzione delle attività sanitarie modesta durante i lavori”. Il tutto per realizzare un Ospedale green, con efficientamento energetico garantito, una struttura efficiente e flessibile, percorsi ospedalieri separati e un adeguamento sismico totale e non parziale, come avverrebbe invece con la ristrutturazione, che è considerata lacunosa e poco consona rispetto all’ingente sforzo economico.

“È emerso che è più saggio fare una scelta strategica di abbattimento e ricostruzione”, ha svelato Corsi. “La struttura attualmente accoglie 90 posti letto e presenta stanze con 3-4 posti letto, e non sempre con bagno interno. Anche per questo si ritiene più necessario adeguarsi con una nuova cubatura. Ringrazio i progettisti per lo sforzo fatto, nella consapevolezza che l’Ospedale si andrà ad arricchire con i setting che dal Governo ci hanno messo a disposizione. L’Ospedale, però, non potrà essere l’unica risposta per il territorio. In questo distretto nel Comune di Lariano è stata individuata la Casa di Comunità e questa è una delle prime aziende sanitarie del Lazio ad essere partita con l’infermiere di famiglia di comunità, che ha visto la grande adesione dei medici di famiglia generale. Dalla prossima settimana partiremo con le UCA (Unita di Continuità Assistenziale) atte ad agevolare la dimissione precoce dal sistema ospedaliero”.

Poi l’accenno alle riaperture e alla volontà di attivare anche a Velletri l’Ambufest, gli ambulatori di cure primarie aperti il sabato, la domenica, festivi e prefestivi, accessibili per tutti, a prescindere dalla Asl di residenza.

“Vanno trovati colleghi motivati a venire a Velletri ed Anzio e non è facile, al momento. Puntiamo a reclutare 8 pediatri e 4 neonatologi”, ha aggiunto Corsi.

Propositi confermato dal neo Commissario Straordinario della Roma 6, Francesco Marchitelli, che ha accennato alla riattivazione dei posti del reparto di Urologia e confermato l’intenzione di aprire l’Ambufest, fino ad evidenziare che “nel nuovo ospedale ci saranno 1600 metri quadri per il Percorso Nascite, senza esimersi dallo svelare che anche la Chirurgia vascolare tornerà ad avere la sua giusta attenzione e la piena operatività. Il tutto nella certezza che “il nuovo Ospedale tornerà ad attrarre i professionisti e il territorio di Velletri tornerà a sorridere”, ha concluso Marchitelli.

Fierezza ed orgoglio nelle parole dell’Assessore regionale Giancarlo Righini, che più di tutti in questi anni si è battuto per la salvaguardia dell’Ospedale e non ha nascosto la sua soddisfazione di essere parte attiva nell’attuale fase di rilancio.

Volevamo invertire la rotta e dare un segnale di discontinuità rispetto alle follie del passato ed è proprio quello che stiamo facendo – ha esordito Righini, al cospetto del personale e al fianco del Ministro -. Quello che è stato fatto ai danni di questo Ospedale è stato vergognoso e non lo meritava. La struttura dal punto di vista antisismico non è a norma e c’è bisogno di un adeguamento strutturale. Ma abbiamo scoperto che sarebbe stato folle pensare ai 27 milioni per una semplice ristrutturazione e probabilmente non sarebbero neppure bastati. L’Ospedale va demolito e ricostruito in maniera moderna e saremo col fiato sul collo della ASL per restituire il maltolto a questo ospedale, e in questa direzione vanno le prime misure adottate, a partire dalla restituzione dell’Urologia H24, la possibilità di istallare i pacemaker nel reparto di Cardiologia e un intervento importante anche sul versante della Cardiologia vascolare.

L’Ospedale – ha aggiunto Righini – è stato a lungo protagonista di questo territorio e noi dobbiamo tornare a quei tempi, con l’attenzione e l’impegno dell’Amministrazione Rocca. La ASL ha prodotto un documento alla Regione, dimostrando che molti dati erano sbagliati rispetto alle nascite riportate e ciò ha comportato un danno sanitario ed economico, portando l’ospedale a perdere numerosi parti e una deroga che invece era assolutamente possibile, visto che i reparti non avevano neppure bisogno di alcun intervento manutentivo. 

Da oggi si pone finalmente la parola fine a questo scempio – ha aggiunto Giancarlo Righini -. E siamo orgogliosi che per la prima volta un Ministro sia giunto in visita all’Ospedale e l’attenzione che ci ha riservato oggi è quella che il Governo Meloni riserva alla sanità e anche all’Ospedale di Velletri. Inizia un nuovo percorso che ci farà raggiungere grandi obiettivi e il ringraziamento va anche al personale, che ha tenuto alta la bandiera dell’Ospedale Paolo Colombo e se oggi è ancora possibile concretizzare un’operazione di salvataggio è proprio per merito di chi con abnegazione vi lavora”.

“Il pilastro del servizio sanitario nazionale sono proprio gli operatori”, ha dichiarato in apertura del suo intervento il Ministro Orazio Schillaci. “La sanità deve essere vista a 360 gradi, compresi i medici di famiglia e le farmacie, in cui ognuno fa la sua parte. La parte debole è la medicina territoriale, ma il PNRR ci dà fondi destinati ad opere infrastrutturali. Un ruolo importante lo devono avere i medici di medicina generale, coi quali ci stiamo confrontando per instaurare un nuovo tipo di collaborazione.  Gli ospedali, come questo, sono fondamentali e vanno ammodernati – ha aggiunto il Ministro -. Più che il numero in assoluto di medici, emerge una carenza di vocazione verso alcune specializzazioni.  Siamo intervenuti sul problema dei Pronto soccorso, aumentando il compenso orario per chi vi lavora.

Bisogna stimolare le tante professionalità eccellenti che ci sono e fargli capire che si può lavorare bene, in una maniera più organizzata e migliore, e creare insieme una sanità migliore. In merito alla sicurezza il decreto legge 34 ha inasprito le misure per chi usa violenza contro gli operatori sanitari. I cittadini devono capire che il medico è li per aiutarli e su questo aspetto culturale bisogna lavorare, tanto più che oltre il 70% delle violenze è perpetrato contro le donne.

Il Pronto soccorso è il primo punto sul quale siamo intervenuti e non possiamo lasciare solo ai Pronti soccorso il compito di prendersi cura dei cittadini ed è per questo che va rafforzata la medicina territoriale per creare delle alternative. 
Il PNRR contiene fondi per la digitalizzazione della sanità e questo significa superare le differenze tra Regione e Regione e tra grandi e piccole città e avere un fascicolo sanitario elettronico che consenta di dare a ognuno un’identità che possa essere riconosciuta in qualunque struttura si trovi e anche consentire visite a distanza. Stiamo superando difficoltà che ci sono state, anche quelle col garante sulle privacy, perché riteniamo fondamentale mettere insieme la medicina territoriale e la digitalizzazione.

Una maggiore organizzazione sanitaria, che tenga conto dei bisogni di chi lavora in ospedale, è fondamentale. Su questo c’è la nostra massima attenzione. Chi lavora tutti i giorni deve avere un riconoscimento. Non a caso quest’anno abbiamo distribuito 136 miliardi alle regioni, ma oltre che investire più soldi bisogna investirli meglio. 

I cittadini devono avere risposte in tempi brevi e le liste di attesa vanno abbattute – ha aggiunto il Ministro -. Bisogna avere delle agende trasparenti e il Lazio lo sta già facendo, dando una risposta concreta per abbatterle e questo lo si fa anche dando incentivi a medici ed infermieri. Ricordo che un mese fa, dopo 6 anni, abbiamo approvato il decreto tariffe e ciò consentirà di garantire 3000 prestazioni in più, visto che tanti cittadini sono stati privati di prestazioni ordinarie gratuite. Vogliamo essere pratici e stare sul pezzo, essendo collaborativi con le regioni e risollevando il sistema sanitario nazionale, utilizzando meglio i fondi che ci sono e puntando sugli operatori.

Inutile nascondersi che siamo tra le popolazioni più longeve ed è per questo che stiamo puntando molto sulla prevenzione e sugli stili di vita più adeguati, per vivere di più e meglio”.

Non è mancato un intervento da parte de Responsabile di Radiologia, il dott. Danilo Iannelli, dopo che Righini ha ricordato, con amarezza, l’inaugurazione in pompa magna nel 2019 di una Tac ad appena 16 strati, fatta passare per moderna, quando in realtà era già obsoleta.

“La radiologia – ha dichiarato senza mezzi termini il suo responsabile – versa in una situazione disastrata ed è deleterio in quanto obsoleta. Radiologia rientra nel circuito dell’emergenza e oggigiorno tutto passa per la diagnostica per immagini. Eppure ci ritroviamo con una sola Tac, quando come minimo dovremmo averne due, ed è oltretutto una Tac vecchissima”.

Un grido di dolore, quello del Responsabile di Radiologia, che è continuato così: “E’ stata una lotta continua in questi ultimi anni per acquisire macchinari e ci siamo sacrificati come abbiamo potuto, sino a rimanere solo 5 medici radiologi e appena 4 H24, dovendo far ricorso ai colleghi di altri presidi ospedalieri, venendoci a trovare in una situazione bruttissima. La diagnostica per immagini è stata abbandonata a se stessa e i colleghi del Pronto Soccorso ne sono consapevoli, visto che TAC, radiografie ed ecografie sono le “armi” migliori che si possono avere in un Ospedale”.

La visita del Ministro, che si è poi recato in piazza Mazzini, dove ad attenderlo vi era il candidato sindaco del centrodestra unito Ascanio Cascella, è stata accolta da tanti operatori, nonché dai Carabinieri della Compagnia di Velletri e dal personale del Commissariato di Polizia di Stato veliterno, guidato dal Dirigente, il vicequestore Raffaele Franco.