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Da Gualtieri “segretezza” sul progetto dell’Inceneritore: il Comitato Salute Ambiente Albano – Cancelliera scrive a Mattarella

“Gualtieri ha imposto la “segretezza” sul progetto dell’inceneritore di Roma rinviando a tempo indeterminato la sua diffusione, per questo motivo abbiamo chiesto l’intercessione diretta (e speriamo anche rapida) del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, riservandoci in ogni caso di imboccare velocemente tutte le vie legali a nostra disposizione a tutela della nostra salute e dell’ambiente”. Così scrivono in una nota dal Comitato Salute Ambiente Albano – Cancelliera.

“Neanche nelle peggiori dittature del terzo mondo – attacca Amadio Malizia, presidente dell’associazione Salute Ambiente Albano – viene negata la possibilità ai cittadini di conoscere i dettagli di un progetto pubblico, che tra l’altro verrà realizzato da una società a maggioranza pubblica, che brucerà per i prossimi decenni 600mila tonnellate l’anno di spazzatura di Roma (e non solo) sotto le finestre delle nostre case e a poche centinaia di metri da asili nido, scuole, centri sportivi, chiese e ospedali.

Invece tutto questo accade nella Capitale d’Italia, per mano di un sindaco che strizza l’occhio alle sardine, a Greta Thunberg, ai movimenti ambientalisti, che aveva promesso di trasformare il Campidoglio in una casa di vetro.

Perché mai i cittadini non dovrebbero conoscere quante milioni di tonnellate l’anno di fumi tossici saranno costretti a respirare? Perché mai i cittadini non dovrebbero conoscere quante milioni di tonnellate di scorie di risulta vedranno interrate sotto casa loro, in una discarica per rifiuti speciali? Perché mai i cittadini non dovrebbero conoscere quanti milioni di metri cubi di acqua verranno sottratte dalle falde acquifere, in un territorio in fortissima sofferenza da più di quindici anni, ossia quello a cavallo tra Albano, Ardea e Castel Gandolfo?

Spero che Gualtieri – spiega Malizia – torni sui suoi passi. La nostra associazione ha inviato formale richiesta di accesso agli atti via pec al comune di Roma lo scorso 21 marzo. Per due volte ci è stata preannunciata risposta positiva, il 22 e poi ancora il 27 marzo, prospettando la consegna del progetto entro il 20 aprile. Eravamo in attesa di pagare solo le spese di cancelleria. Poi il 6 aprile l’improvviso dietrofront, con la scusa risibile della segretezza”.

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