Domenica 16 aprile, presso il CIP (Centro Inclusivo Polivalente) di Ciampino (via Ludovico Ariosto 2/A), dalle 17.30 alle 19 avrà luogo un incontro, aperto al pubblico e ad accesso gratuito, dedicato al Su Filindeu, un formato di pasta tipico della Sardegna che ha origini antichissime.
Protagonista dell’evento, organizzato dall’associazione culturale Grazia Deledda, l’esperta pastaia Lucilla Cenciarelli, che ben conosce i segreti di un’arte, quella della pasta fresca, millenaria e che richiede precisione, rispetto e magia.
Lucilla Cenciarelli, abile a trasmettere la sua passione per la semola, riesce a far innamorare di quelle preparazioni che danno vita a malloreddus, gravellus, andarinos, fregula, culurgiones e tantissimi altri formati di pasta a base di semola. Nell’incontro in programma domenica 16 aprile al CIP di Ciampino svelerà i segreti e le sensazioni che si provano durante la preparazione del Su Filindeu, in parte svelati a noi qualche settimana fa.
Su Filindeu: di cosa si tratta
Il Su Filindeu, letteralmente “I fili di Dio”, è una pasta fresca tirata a mano, fatta di semola di grano duro, acqua e sale. Per prepararlo si deve formare un cilindretto, o “salsicciotto”, che va ripiegato su se stesso e tirato per 8 volte, fino a ottenere 256 fili.
Questi vengono poggiati su un fondo di asfodelo, una pianta sacra agli antichi Greci e presente in Sardegna, conosciuta come “l’erba degli eroi e della vita ultraterrena”, fino a formare 3 strati. Alla fine si crea un vero e proprio “tessuto”, formato, appunto, dai “fili”.
Questa pasta, tipica di Nuoro, onora San Francesco di Lula, il Santo patrono dei pastori.
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