Attualità

Velletri – Grande partecipazione all’inaugurazione del ‘Bar-Atto’ alla Casa delle culture e della musica: “Persone con disabilità sono un valore aggiunto” fotogallery

Nel pomeriggio di sabato 25 marzo – presso la Casa delle Culture e della Musica di Velletri – è stato inaugurato il ‘Bar-Atto’, la nuova attività realizzata grazie all’unione d’intenti di assessorato alle politiche giovanili, FONDARC (Fondazione Arte & Cultura Città di Velletri), Sportello Lavoro gestito da Make4work, Castellinisieme Onlus e dalla cooperativa sociale La Castelluccia.

Grazie a questa novità, ragazzi affetti da varie disabilità potranno iniziare un percorso di apprendimento lavorativo e di inserimento sociale, assistiti da un personale esperto. Presenti alla cerimonia di apertura vi erano le principali autorità comunali e i rappresentanti delle diverse associazioni.

A presentare gli ospiti è stato Giacomo Zito, direttore artistico della Fondazione Arte & Cultura Città di Velletri, che ha aperto così: “Questa è una grande occasione per noi. Abbiamo avuto l’opportunità di creare un progetto straordinario, di mettere insieme energie in grado di far rivivere spazi della Fondazione che altrimenti rischiavano di essere usati solo in maniera esclusivamente commerciale. Con tutte le associazioni che hanno collaborato siamo invece riusciti a creare una sinergia, che ci auguriamo generi altri progetti e altre iniziative di questo tipo“.

In seguito a prendere la parola è stato il sindaco di Velletri Orlando Pocci che – nel suo intervento – ha sottilineato l’importanza sociale dell’iniziativa: “Vorrei che questi fossero luoghi di apprendimento, luoghi di formazione, dai quali i ragazzi possano poi andare a lavorare altrove e creare occupazione nei vari settori e nelle varie attività della città. Noi ci auguriamo che questo progetto funzioni, ma non tanto dal punto di vista economico, quanto da quello dell’integrazione. Luoghi come il Cinema-teatro Artemisio, la Casa delle culture sono luoghi d’integrazione e li abbiamo creati per queste ragioni. Grazie anche a Fondarc e a tutte le associazioni che hanno collaborato, abbiamo ottenuto risultati veramente importanti. Questo sarà un altro passetto in avanti per l’integrazione sociale in tutta la città“.

Successivamente al Presidente di FONDARC, Tullio Sorrentino, ad intervenire è stato l’assessore Edoardo Menicocci – detentore delle deleghe agli Affari Generali, Comunicazione Istituzionale, Politiche Giovanili, Europa, Gemellaggi, Accessibilità, Mobilità, Parcheggi – che da subito si è esposto per l’inizitiva. Nel suo intervento l’assessore ha sottilineato il ruolo che l’opera realizzata può avere per esaltare le diversità e integrare nel mondo del lavoro i ragazzi con disabilità: “Ringrazio intanto il nostro responsabile dello sportello lavoro di Velletri, Giorgio Di Dato. Il bar serve a costruire un percorso di acquisizione competenze e dare l’opportunità di inserirsi nel mondo del lavoro. Dopo che per tanto tempo questi bar sono stati chiusi, parlando con il presidente (della Fondarc, ndr) abbiamo pensato: “Spostiamo il focus, facciamo un percorso impostando l’attività dal profit al no profit. Proviamo a ridare vita a quel bar”.

“Voglio dire una cosa: io penso che dobbiamo dirci che siamo tutti diversi, e penso che una società debba tutelare queste diversità e dare a tutti le stesse opportunità. Costruire progetti che diano le stesse possibilità di acquisire competenze, di avere un’opportunità di lavoro a ragazzi che oggi rimbalzano davanti a qualsiasi richiesta di lavoro perché c’è la paura semplicemente per diverso. Ecco io credo che inserire all’interno di due contenitori culturali un progetto di inserimento lavorativo, con percorsi acquisizione competenze, siano un obiettivo centrale della nostra amministrazione. Sono convinto che le realtà che sono state individuate attraverso lo sportello lavoro siano delle realtà che hanno già esperienze consolidate. Voglio immaginare che questo sia solo il primo di tanti progetti“.

Ad intervenire è stato proprio Giorgio Di Dato, responsabile dello sportello lavoro e presidente di Make4work partner: “Per me è una grande emozione. I progetti si scrivono si scrivono, si provano, ma quando viene quel momento in cui le cose prendono vita, è una bellissima sensazione. Questo è un lavoro di squadra, che si fa con le persone. Grazie all’amministrazione e alla Fondazione, perché non avviene sempre che il pubblico faciliti queste nuove modalità di lavoro.

Noi stiamo portando avanti un modello innovativo, che nasce da dei percorsi di orientamento che noi già facciamo come sportello lavoro con i giovani, le persone e i ragazzi con disabilità. Una cosa importante; noi non siamo soli, noi aspettiamo anche le altre associazioni del territorio. La forza di una progettualità come questa è proprio la capacità di andare oltre, di collegarsi e rimettere insieme i pezzi delle grandi realtà. Dobbiamo far capire che la diversità è un valore centrale, e che le aziende devono avere responsabilità sociale di impresa anche con l’assunzione di persone con disabilità. Non sono un peso, ma un valore aggiunto“.

Per la Polisportiva Sociale Castellinsieme è intervenuto poi il suo presidente, Fabrizio Izzo: “Vorrei soffermarmi sul nome questo progetto. Abbiamo scelto di chiamarlo ‘Bar-atto”, perché ciò che vogliamo è condividere un’azione, uno scambio che non sia solo il prodotto che vendiamo, ma uno scambio etico e sociale. Abbiamo costruito un qualcosa che possa diventare una buona prassi affinché ci sia la fiducia di capire che dietro ogni essere umano c’è un carattere c’è una predisposizione, e costruire il cammino ed è l’unica risposta all’agire sociale. Noi abbiamo pulito il bar, lo abbiamo allestito e riverniciato: abbiamo agito, sudato tanto e solo questo ci ha fatto capire quanto stavamo stessimo facendo di buono“.

Dal palco l’ultimo intervento dei protagonisti è stato del dott. Bruno Pinkus, Presidente della cooperativa sociale La Castelluccia: “Sono quarant’anni che apriamo attività, come tipografie, e noi sappiamo che si può lavorare ed essere anche produttivi allora mi son detto vabbè facciamone un’altra: quando mi hanno parlato di questo bar, all’inizio devo dire avevo un po di dubbi. Poi, vedendo come andavano avanti le cose in questo posto meraviglioso e poetico, ci siamo convinti. Questa opportunità, grazie anche alle istituzioni, ci permette una grande vetrina e tanta concretezza. Qui c’è la spinta dei diretti interessati, ed è bene che siano confusi tutti insieme nel pubblico e tra voi familiari. Che la diversità non sia produttiva è una balla, perché i problemi sono ben altri. L’obiettivo è quindi creare un modello efficienti in cui le persone possano essere inserite e reinserite GRADUALMENTE, e possano dunque essere anche produttive“.

Al termine della presentazione e dei saluti finali, gli spettatori e tutti i presenti si sono recati di fronte al nuovo ‘Bar-atto’, dove è stato possibile usufruire di un piccolo buffet messo a disposizione.

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