Attualità

Velletri, riflessioni e idee nell’incontro di ‘Noi Domani Velletri’ con Daniele Ognibene e Aurelio Picca

Venerdì 10 febbraio presso il cinema Augustus di Velletri, si è tenuto il dibattito ‘Idee e visioni per una città ideale’, organizzato dal movimento ‘Noi Domani Velletri’ e che ha visto il consigliere regionale uscente Daniele Ognibene introdurre il celebre scrittore veliterno Aurelio Picca.

Voleva essere una discussione tra noi, e l’abbiamo chiamata ‘Idee e visioni per una città ideale’. Ci piaceva ripartire da questa intuizione che ha avuto Aurelio che spesso ci ha accompagnato nei luoghi dell’anima della nostra della nostra città. La nostra Velletri ha radici profonde e Aurelio l’ha saputa interpretare come come nessun altro“. Queste le parole con cui Ognibene ha aperto l’incontro, che ha visto decine di partecipanti attenti alle parole di Aurelio Picca. Che dal canto suo non ha mancato di lanciare aneddoti, riflessioni e provocazioni.

La discussione inizialmente è stata improntata su temi di carattere generale, come il conflitto e le guerre (tra cui quelle in Ucraina), ricollegate alla Velletri come città bombardata e ricostruita: “La ferita resta per tanto tempo, per molte molte molte generazioni, anche quando la città è ricostruita interamente io sono convinto che si percepiscano ancora le ferite che le sono state inferte“. Queste le parole pronunciate dallo scrittore veliterno, che ha poi parlato della storia e dell’evoluzione architettonica, anche criticandola che ha avuto e sta avendo la città di Velletri.

Aurelio Picca ha dunque parlato della situazione della città e del tema dell’omologazione che tanto affligge la società moderna: “Una città i cui abitanti hanno abbandonato il centro, che non stimola i ragazzi anche a pagare un vecchio artigiano e gli insegnati per scoprire la differenza tra acero e castagno, o che non permette a un vecchio fabbro di tenere un’attività, è una città che destinata alla morte, è una città che è finita, è una città che non ha futuro. Perché ha rifiutato la sua integrità, il suo DNA“.

Il consigliere Ognibene è intervenuto sull’argomento aggiungendo: “A tal proposito, mi impressiona una tua frase “Evitiamo di trasformare il nostro paese nell’Italia souvenir”. “Questa frase – spiega lo stesso scrittore – rende l’idea del “nuovo turismo” che possiamo vedere anche nella riorganizzazione delle città, proprio tipo souvenir. Con le stelle, la pizza fritta di corsa, la fila per qualsiasi cosa, i ristoranti tutti uguali. Ecco, se noi vogliamo andare, anche nel nostro piccolo, verso questa situazione siamo veramente alla fine. Insomma facciamo che le città sono tutte interscambiabili. […] L’importante è che qui non si mettano a spendere diversi milioncini per mettere gerani, panchine e qualche statua a mezza monca“.

E poi ancora lo scrittore ha proseguito così: “È omologata la moda, è omologata la televisione, sono standardizzate la comunicazione, la musica, il cinema, le serie televisive, così come la letteratura. Oggi abbiamo un accesso a milioni film in decine di piattaforme, sono tutte uguali, non c’è niente di diverso; e questa cultura dell’omologazione la vedo anche nel pensare le città tutte allo stesso modo“.

La discussione è poi andata proseguendo toccando i temi del ruolo della cittadinanza che anche in piccola parte, secondo Aurelio Picca, dovrebbe svegliarsi e reagire a determinate derive della società. La serata si è poi conclusa con un saluto ai presenti, dando l’appuntamento ai prossimi eventi culturali e discussioni che il movimento ‘Noi Domani Velletri’ metterà in atto nei prossimi mesi.

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