Ancora situazioni di degrado e noncuranza della salvaguardia ambientale presso la pur bellissima area del Lago di Albano, nel territorio di Castel Gandolfo. A portarle a conoscenza della collettività, come spesso accade, sono i volontari del Coordinamento Natura & Territorio, che hanno fotografato lo scempio e denunciato l’accaduto rispetto a quanto avvenuto presso il boschetto del Villaggio delle Macine.
“Sembra condannato per sempre uno dei siti archeologici italiani più straordinari – si legge infatti nell’amara denuncia del Coordinamento Natura & Territorio -. I resti del villaggio palafitticolo si stanno degradando a causa dell’abbassamento del livello del Lago Albano. Non contenti di questa situazione alcune persone hanno appiccato il fuoco, durante le passati estati, al fragmiteto che si è creato naturalmente.
In questi giorni – aggiungono dal Coordinamento – abbiamo assistito al taglio completo della copertura arborea, salici, ontani e pioppi abbattuti malamente e senza un criterio. Il tutto compromettendo l’area verde e i resti lignei delle palafitte.
L’area è da tempo senza controllo e i preziosi reperti lignei non solo si stanno degradando a causa dell’ossidazione e del marciume ma sono distrutti dall’abbattimento di alberi, dal toccare e calpestare degli inconsapevoli turisti, dal fuoco e altre situazioni senza controllo alcuno. Le recinzioni di protezione sono da tempo state abbattute lasciando a chiunque la libertà di poter danneggiare il sito archeologico.
Nelle foto inviate dai volontari si vede come l’abbattimento sia stato eseguito in fretta danneggiando ogni cosa e distruggendo la copertura arborea autoctona”.
C’è di più, in attesa dei nuovi dati sui livelli delle acque, che usciranno nelle prossime settimane: “Il Lago nonostante le piogge continua ad abbassarsi, questo ad avvalorare l’ipotesi che il Lago Albano si regge su una falda isolata, cosa gravissima per la sopravvivenza del lago stesso”.