Attualità

Velletri, ancora da concludere i lavori al Giardino d’Inverno della Casa delle Culture e della Musica

Inverno senza giardino alla Casa delle Culture e della Musica in piazza Trento e Trieste, a Velletri. Il magnifico complesso seicentesco, acquisito a patrimonio comunale e totalmente recuperato e riqualificato con il forte contributo del Fondo sociale europeo Plus, rappresenta dalla sua inaugurazione nel 2016 il luogo privilegiato per accogliere e promuovere fermenti e attività d’interesse culturale, ricreativo e sociale.

Accessibile a tutti, nell’orario consentito normalmente coincidente con l’apertura della Biblioteca comunale ‒ che occupa con la sede delle Belle Arti di Roma il primo piano ‒ o per eventi in atto all’Auditorium Romina Trenta o in Sala Conferenze, l’imponente struttura a due livelli dispone di ambienti funzionali e adeguatamente attualizzati nel rispetto nell’architettura e nelle decorazioni originarie dell’antico monastero, che offre inoltre l’utilizzo del vasto chiostro centrale e del giardino esterno che conserva il secolare colonnato e consente di abbracciare con lo sguardo il paesaggio veliterno ai piedi dell’Artemisio.

Un luogo di ristoro e di bellezza che riporta agli orti e giardini degli antichi greci e alla scuola aristotelica, e che risulta da tempo interdetto per lavori in corso, che però da mesi sono fermi.

Si tratta del cosiddetto Giardino d’Inverno da realizzare “all’interno della Casa delle Culture e della Musica per miglioramento funzionale della Biblioteca”, un’ideazione dell’Amministrazione Comunale che balla nell’aria in cerca di apporti e supporti dal 2020, che vede l’inizio dei lavori il 29 marzo del 2021 con la durata prevista di 365 giorni e che invece si bloccano nella primavera 2022, ovvero alla data stabilita per la consegna dei lavori.

L’opera incompiuta si mostra in tutto il suo straziante abbandono e insensatezza, stiamo lì a rimirare l’orpello fuori luogo su un gioiello in sé perfetto che è l’ex Convento del Carmine riconvertito, quando l’arrivo di una utente della biblioteca ‒ Francesca F. ‒ mette in chiaro le nostre stesse perplessità: “Io ho casa qui vicino. Hanno rovinato questo giardino dove si svolgevano belle attività all’aperto. In estate io qui frequentavo lezioni di yoga, un’oasi di silenzio, di tranquillità. C’era il prato, c’erano cespugli di lavanda… Si stava così bene, ora tutto rovinato. Lavori fermi, l’accesso chiuso.

È passata la scadenza per la fine dei lavori e qui si sta ancora in alto mare. Uno scempio, abbiamo uno scheletro di cemento che deturpa l’ambiente e tutto il contesto storico.

Se proprio, si poteva realizzare qualcosa di più semplice, in legno, una struttura prefabbricata. Non so chi abbia autorizzato questo progetto, un obbrobrio e nemmeno completato, a cosa serve?”. Già, a cosa serve?

Articolo tratto dall’edizione cartacea di Castelli Notizie Novembre 2022

Sfoglia e leggi Castelli Notizie edizione Novembre 2022