Politica

Regionali Lazio, le bordate di Giuseppe Conte (M5S) agitano il Pd: avanza la candidatura di Alessio D’Amato


Il campo largo rischia di essersi già ristretto dopo le parole al fulmicotone di Giuseppe Conte, che ha raggelato il Partito Democratico e messo in crisi, già prima di nascere, ogni tentativo di alleanza in vista delle Regionali del 2023 nel Lazio. Il rischio è che, come già accaduto alle Politiche del 25 Settembre, il tentativo di unire le sinistre il Movimento 5 Stelle possa naufragare, spianando la strada alla vittoria del centrodestra.

“Noi siamo aperti a costruire una proposta con altre forze politiche, sociali e civiche, ma ci sono dei punti fermi irrinunciabili”, ha dichiarato il Presidente del M5s, Giuseppe Conte, a Cartabianca, su Rai tre, parlando delle Regionali. Uno dei nodi è proprio il termovalorizzatore di Roma, su cui il Pd ha puntato forte: “Dovremmo fare un accordo rinnegando i nostri principi per conformarla dietro a una astrusità fuori tempo?”, ha detto Conte, prima di aggiungere “Non abbiamo chiuso le porte ma elencato dei punti irrinunciabili”.

“Il Pd ha rinnegato il piano della Regione Lazio di Zingaretti” con il via libera al termovalorizzatore, “il Movimento non può rinnegare la sua storia e andare dietro a questa astrusità con tutte le tecnologie nuove che ci sono. Non c’è arroganza, non c’è rancore. Ma non possiamo rinnegare la storia del Movimento”, ha aggiunto Conte a Carta Bianca. “Spero che nel Lazio ci sia una discussione seria nel Pd. Noi non abbiamo chiuso le porte, ma abbiamo messo alcuni punti fermi”, ha ribadito.

Le sue parole hanno creato turbolenze nel Partito Democratico, visto che se alcuni hanno mal digerito l’ultimatum di Conte, sono in tanti quelli che spingono per riaprire un dialogo con pentastellati.

“Conte ha ormai una ossessione per il Pd – hanno attaccato dal Nazareno -. Sembra proprio che non riesca a realizzare che l’avversario è la destra”, hanno aggiunto dal partito di Enrico Letta, prima di ribadire: “Oggi da lui sono arrivati toni e argomenti intrisi di durezza e carichi di rancore e astio. L’impressione è che semplicemente non voglia cercare convergenze e si appresti a una corsa solitaria”.

Mercoledì, come riportato da Askanews, “Letta farà il punto con Francesco Boccia, Nicola Zingaretti e il segretario del partito del Lazio Bruno Astorre. La candidatura di Alessio D’Amato, a questo punto, sembra la più logica, come spiega un dirigente del partito: “E’ il nome indicato da mezzo Pd e gradito al terzo polo, a questo punto non hanno senso le primarie…”.

Intanto Azione e Italia Viva hanno già palesato di non voler partecipare ad eventuali primarie nel Lazio. “Con chi? Con Fratoianni e Bonelli? Il centrosinistra per noi non c’è più, noi abbiamo detto che siamo pronti a sostenere D’Amato, un uomo del Pd. Se sono d’accordo ok, ma noi le primarie non le facciamo”.

Duro, su Twitter, Carlo Calenda, leader di Azione: “Conte ribadisce il No al termovalorizzatore a Roma, che è il punto qualificante del programma di Gualtieri. Possiamo desumere che continuare a perdere tempo con il M5S è inutile almeno nel Lazio? Visto che c’è una persona del Pd di valore già in campo, possiamo chiudere?”.

LE REAZIONI ALLE PAROLE DI CONTE

RICCARDO AGOSTINI (ARTICOLO UNO)

“Abbiamo appena ascoltato la conferenza stampa del presidente Giuseppe Conte. Raccogliamo, a partire dal Lazio, l’invito a discutere una proposta politica condivisa e siamo disponibili a ricercare la migliore sintesi. Per ricostruire, a partire dalla nostra regione, una nuova Alleanza democratica progressista”.
Così in un comunicato il segretario regionale di Articolo Uno Lazio, Riccardo Agostini.


MARTA BONAFONI, GINO DE PAOLIS E DANIELE OGNIBENE

“Abbiamo ascoltato la conferenza stampa del presidente del Movimento Cinque Stelle Giuseppe Conte. Al di là del fatto che molti dei punti da lui affrontati hanno fatto parte della nostra attività politica in consiglio regionale nella maggioranza da dieci anni, e ancor di più nell’ultimo periodo con l’allargamento al M5S, a nostro parere la distanza è tutt’altro che incolmabile.  Auspichiamo quindi che si apra un dialogo costruttivo rilanciando il campo progressista che ha lavorato insieme in questi anni, guardando al bene esclusivo dei cittadini e delle cittadine del Lazio, per costruire un’alleanza capace di sconfiggere le destre. Gli errori commessi a livello nazionale non vanno ripetuti”.  Lo hanno dichiarato in una nota i consiglieri regionali Marta Bonafoni, Gino De Paolis e Daniele Ognibene.


BRUNO ASTORRE (PARTITO DEMOCRATICO)

“Ho ascoltato con interesse la conferenza stampa di Giuseppe Conte. Sono mesi che stiamo lavorando e ci stiamo impegnando per la conferma del campo largo che nel Lazio c’e’ e funziona da anni, sempre lontano da temi e vicende divisive nazionali e locali. Tutti i punti affrontati oggi pomeriggio da Giuseppe Conte fanno gia’ parte del programma che l’attuale maggioranza che guida la Regione sta portando avanti.

Nel Lazio, infatti, non saranno previsti nuovi termovalorizzatori (ad esclusione della Capitale a cui la legge nazionale ha conferito poteri speciali e commissariali al Sindaco per chiudere ciclo dei rifiuti), e non lo diciamo da oggi, ma lo abbiamo gia’ espresso molto chiaramente nel piano dei rifiuti approvato qualche anno fa, come giustamente ricordato dallo stesso Conte. Lo ripeto da giorni, settimane, mesi: se la questione resta sui temi regionali sono molti i punti che ci uniscono. Se queste affermazioni , invece, non dovessero riguardare le competenze del governo della Regione rischiamo di non andare da nessuna parte”. Lo ha scritto su Facebook Bruno Astorre, Senatore e Segretario Pd Lazio.

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