Cronaca

Velletri, colpi di scena al Processo sull’investimento della piccola Lavinia Montebove. Il babbo: “Ancora contraddizioni…” video

Si continua a pregare per la guarigione di Lavinia

Nel pomeriggio si è tenuta nel Tribunale di Velletri la settima udienza del processo Lavinia Montebove, in seno alla quale sono state ascoltati tre testi della difesa: il Direttore del Dipartimento di Medicina Legale della Asl di Velletri, dott. Marco Sgarbazzini, che ha riferito quanto di sua conoscenza sulla situazione di Lavinia, il riconoscimento dell’inabilità totale con una invalidità pari  al 100%, l’accompagno, l’assistenza diretta h12 per sette giorni alla settimana e sette ore settimanali  di riabilitazione, lei che da quel tragico 7 agosto del 2018 vive in uno stato vegetativo di minima coscienza, purtroppo irreversibile.

Nulla questio”  ha commentato l’avvocato di parte civile, Cristina Spagnolo, al termine della seduta riferendosi a quando dichiarato dal medico legale; giudizio opposto, invece, per la testimonianza delle due mamme, testi ascoltate subito dopo. “La deposizione della seconda teste – la mamma di un bimbo dell’asilo – è totalmente in contrasto con le dichiarazioni rese alla polizia giudiziaria nell’ottobre del 2018, a distanza di appena 2 mesi dall’accaduto”, ha dichiarato all’uscita dal Palazzo di Giustizia la legale di parte civile della famiglia Montebove. 

Cristina Spagnolo

Allora, infatti, la mamma non avrebbe raccontato di aver incrociato la macchina dove viaggiavano le due imputate, la mamma e la maestra Rocca, con la piccola Lavinia, in corsa verso l’Ospedale. Un vero e proprio colpo di scena, per l’accusa, che a distanza di 4 anni la donna abbia testimoniato con dichiarazioni difformi rispetto a quanto raccontò alla Polizia (“il Teatro Tognazzi è a poche decine di metri da qui“, disse con sarcasmo ed amarezza Lara Liotta, mamma di Lavinia, in occasione della precedente udienza, dopo aver udito la testimonianza della maestra accusata di abbandono di minore).

Per la testimonianza dell’altra mamma, quella della bimba di 10 anni, è stata invece fatta istanza di acquisizione delle dichiarazioni rese dalla bimba in forma protetta. La figlia secondo quanto riportato dalla mamma avrebbe avuto Lavinia per mano fino alla porta con la maestra Rocca. Poi quest’ultima si sarebbe distratta per andare in bagno e Lavinia sarebbe rimasta sola….

Massimo Montebove

Una “udienza tosta” quella odierna, così come è stata definita dai genitori della piccola Lavinia. Amareggiato, a dir poco, il papà della piccola Lavinia, Massimo Montebove: “Ci ha colpito che sono state espresse dichiarazioni diverse da quelle rese in passato alla Polizia. Contraddizioni emerse con forza, da parte di persone che non hanno ricordi nitidi e neanche coscienza. Mi ha colpito in particolare la dichiarazione della mamma del bimbo che quel giorno avrebbe lasciato il figlio, secondo quanto racconta oggi, da solo con altri bambini minorenni, dove non c’erano adulti ed era evidentemente successo qualcosa. Non credevamo a quelle parole e tutto questo dimostra l’inattendibilità dei teste e il fatto che entrambe hanno ammesso di essere molto molto amiche della maestra ”, ha dichiarato il babbo della piccola Lavinia.

Avvocata Anna Scifoni

“Ognuna delle testi ha riferito la propria realtà perché non dobbiamo dimenticare che il processo è stato incardinato originariamente esclusivamente sulle lesioni personali colpose da incidente stradale quindi tutta la parte relativa al presunto abbandono non era nelle indagini ipotizzate” ha dichiarato l’avvocata della difesa, il legale delle due imputate, Anna Scifoni, confutando che le loro dichiarazioni siano state contrastanti.

Il Giudice ha, infine, fissato le prossime udienze per il 14 novembre e il 5 dicembre per la deposizione degli ultimi quattro testi. Ricordiamo che la maestra Francesca Rocca, titolare del Nido La Fattoria di Mamma Cocca, dove è avvenuta la tragedia, è imputata per abbandono di minore, mentre l’investitrice deve rispondere di lesioni gravissime.

 

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