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Giulio Ielardi in viaggio sull’Appia da Roma a Brindisi. Il resoconto del suo transito ai Castelli Romani

ielardi via appia

Giulio Ielardi, fotografo e giornalista romano, ha deciso di intraprendere un viaggio lungo la via Appia che percorrendo 630 chilometri lo condurrà da Roma a Brindisi. Ispirato dal giornalista e scrittore Paolo Rumiz – che prima di lui ha compiuto l’opera e l’ha trascritta in un libro dal titolo “Appia” pubblicato nel 2016 da Feltrinelli Editore – Giulio si è imbarcato in questa avventura.

Il progetto di Giulio ha degli obiettivi ben precisi tra cui, la già menzionata percorrenza dei 630 km che racchiudono l’intero tracciato dell’Appia Antica; il costante monitoraggio dell’impresa attraverso la pubblicazione giornaliera di contenuti e fotografie sulle pagine social del fotografo; la pubblicazione di un volume al termine del viaggio.

Abbiamo contattato Giulio per porgli alcune domande e far conoscere la sua storia al vasto pubblico dei Castelli Romani.

ielardi via appia

Perché ha scelto l’Appia come oggetto della Sua impresa?
“Sicuramente l’esperienza di Paolo Rumiz mi ha ispirato. Paolo Rumiz è una delle poche persone in Italia capace di coinvolgere attraverso la sua prosa. Il suo reportage mi ha veramente stregato. Quando ho chiuso le pagine del libro ho pensato ‘questo lo farò anche io prima o poi! E questo momento è finalmente arrivato. […] naturalmente i luoghi che percorrerò in buona parte li conosco già perché io per lavoro ho la fortuna di viaggiare molto, anche e soprattutto in Italia. Dunque conosco abbastanza le zone attraversate dall’Appia, se pur vederle a piedi è tutt’altro.
E in questo viaggio io voglio soffermarmi su qualcosa di più dell’aspetto archeologico, voglio realizzare un lavoro fotografico che guarda al dialogo che c’è tra questo tracciato e l’Italia contemporanea. Io lo vedo un po’ come un transetto nel mezzogiorno, una sorta di percorso campione per vedere il rapporto tra la natura, la storia e la nostra vita quotidiana. Utilizzando il linguaggio potente della fotografia cerco di tradurre un’immagine di tutto questo per poterlo poi condividere. Questo lavoro lo sto promuovendo e narrando con dei post sui consueti canali social, nella fattispecie Facebook e Instagram, che porterà alla realizzazione finale di un volume su cui è già aperta una compagnia di crowdfunding (raccolta fondi). Tutte le informazioni in merito si trovano sul mio sito (https://www.giulioielardi.com/lappia-a-piedi.html) e questo volume uscirà alla fine di quest’anno o all’inizio dell’anno nuovo”.

ielardi appia ciampino
ielardi appia

Come si è organizzato dal punto di vista logistico (quali e quante attrezzature, peso dello zaino, km giornalieri, soste, ecc)?
“L’organizzazione logistica tutto sommato è piuttosto semplice. Percorrerò 29 tappe e i chilometri totali sono 630. Questo vuol dire che mediamente le tappe sono lunghe dai 20 ai 30 km, le tappe più brevi scendono anche a 15, soprattutto in Puglia. Il mio zaino pesa 12 kg, contiene anche una tenda e un sacco a pelo perché non voglio privarmi del piacere di un pernotto in tenda e della possibilità di usare le luci del tramonto e dell’alba per le fotografie. Fare lo zaino è sempre un esercizio zen, per questo viaggio così impegnativo lo è ancora di più”.

Come descriverebbe, in un breve resoconto, la sua sosta ai Castelli Romani?
“Ai Castelli ho avuto una magnifica accoglienza da parte del Parco che ha voluto condividere questa mia iniziativa anche con il suo patrocinio e poi invitandomi a una futura presentazione del volume sul posto, quindi sarò molto contento di tornare. Anche altre persone sono state estremamente importanti perché hanno dedicato il loro tempo per illustrarmi alcune chicche archeologiche che io sicuramente non avrei guardato con gli stessi occhi. Quindi, sono rimasto colpito ancora una volta dalle grandi risorse di questo territorio e che non sempre forse sono valorizzate come meriterebbero. Ho visto delle potenzialità ancora non espresse ma che sicuramente ci sono. È molto importante che tutti gli attori coinvolti si mettano insieme e, ancora prima, è molto importante che noi cittadini ci interessiamo a queste cose e partecipiamo fisicamente o virtualmente, mostrando il nostro interesse e capendo sempre di più che la cosa più importante è il nostro patrimonio collettivo che in quanto tale appartiene all’intera comunità e non ai singoli. Il mio cammino vuole essere una testimonianza e un aiuto in questo senso”.

basolato genzano

Cosa ti ha colpito di più del tratto di Appia che hai visitato ai Castelli Romani? C’è un posto che ti è piaciuto più di altri?
“Posso citare un piccolo dettaglio perché non lo conoscevo. Vale a dire un bellissimo tratto di lastricato romano alla periferia di Genzano. C’è una discesa al lato della Strada Provinciale dove la strada sembra entrare in un groviglio di rovi e invece si può
percorrere per alcune decine di metri in assoluta solitudine. Veramente un gioiello che mi ha sorpreso e che ancora una volta mi ha fatto pensare alla moltitudine di risorse che ha il territorio dei Castelli e che ancora vanno valorizzate e fatte conoscere”.

Il fotografo e camminatore si è poi congedato ricordando un altro emozionante incontro avuto nel nostro territorio, vale a dire quello con il presidente del circolo fotografico dei Castelli Romani Mariano Flamini, nonché delegato nazionale della FIAF (Federazione Italiana Associazioni Fotografiche). “Mariano presiede questo circolo storico fotografico e abbiamo parlato tanto di questo territorio e anche della fotografia essendo un linguaggio così trasversale che può essere una risorsa per comunicare queste bellezze”, ha concluso così Giulio Ielardi.

Valeria Pinna

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