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Genzano – Bocciato il progetto di un ‘grande parco urbano’ in zona Boschetto. Città Futura: “L’area pubblica non va venduta a privati”

gabbarini al boschetto 1

E’ stata bocciata coi voti della maggioranza consiliare la mozione discussa nell’ultimo Consiglio comunale di Genzano e presentata da Cristian Di Veronica (Città Futura), finalizzata a dotare la città di un grande parco urbano, con l’utilizzo e la fruibilità delle aree pubbliche su via Toscana, del bosco “La Villa” e del sito archeologico relativo alla Villa degli Imperatori Antonini, quello che il capogruppo Flavio Gabbarini ha presentato come il “secondo polmone verde di Genzano”, dopo le Olmate.

Un tentativo, finito male, di dare un ulteriore “sfogo” a quell’area e bloccare la scelta della contestata scelta della maggioranza di vendere l’area pubblica ad operatori privati, come previsto nella delibera di giunta n° 33 del 15/02/2021, nel bilancio di previsione e nel Documento unico di programmazione 2021-2023, per l’edificazione di due fabbricati residenziali nella zona definita sottozona B3 (aree di completamento ad alta densità).

“Sottoponiamo all’attenzione del Consiglio e della Giunta – ha esordito Di Veronica a nome del gruppo consiliare di Città Futura – la proposta di realizzare un grande Parco pubblico, delimitato a sud dall’area artigianale, a nord da via Toscana, a est da viale del Lavoro e ad ovest da terreni privati agricoli, che integri e comprenda l’area di proprietà comunale posta su via Toscana (area per lo sgambamento dei cani, area verde, parcheggio e area chiosco bar), e il Bosco “La Villa”, oltre al sito archeologico degli Antonini.

boschetto

La mozione – ha aggiunto Cristian Di Veronica – impegna il Sindaco e la Giunta a non vendere l’area pubblica ad operatori privati, come previsto nella delibera di giunta n° 33 del 15/02/2021, nel bilancio di previsione e nel Documento unico di programmazione 2021-2023, per l’edificazione di due fabbricati residenziali nella zona definita sottozona B3 (aree di completamento ad alta densità); a destinare questa area come verde pubblico, libera da nuove costruzioni per civili abitazioni, con i servizi già presenti quali l’area di sgambamento dei cani, il campetto di calcio, il chiosco- bar con l’eventuale integrazione di un edificio da destinare a servizi pubblici per il quartiere e, quindi, di tutta la Città; a ripensare la piazza – parcheggio per inserirla a pieno nel nuovo Parco come zona di sosta ombrosa, di incontro e di accesso al Parco stesso con la piantumazione di alberi di medio fusto; a dotare Genzano di un grande spazio di verde attrezzato, pensato come un parco urbano moderno, provvisto delle strutture necessarie per lo svolgimento delle attività legate alla cultura e al tempo libero a contatto con la natura; a ricostruire il bosco, con nuove piantumazioni arboree, il recupero della presenza di specie arbustive e della flora erbacea, arricchito dalla presenza di una comunità ornitica delle specie di avifauna nidificante già presente nel bosco di castagno. Infatti un errato e inopportuno intervento di taglio ceduo finale non ha tenuto conto del precedente studio che prevedeva un intervento colturale di diradamento del bosco con il taglio del materiale secco e seccaginoso, causando così un impoverimento della valenza naturalistica del bosco; a tutelare e valorizzare l’ambiente, considerando il bosco come area di particolare interesse biologico (biotipo) destinato a sede di attività didattica che ne permetta la fruizione senza alterarne la valenza naturalistica, così come previsto nella delibera di Giunta Comunale n. 123 del 13/02/1989, di istituzione del Parco “La Villa”; a proteggere e valorizzare il sito archeologico della Villa degli  Antonini da integrare armonicamente nel Parco”.

Dopo la schermaglia tra l’Assessore Castelli, per il quale servirebbe una variante al Piano Regolatore Generale, e la replica di Piergiuseppe Rosatelli, per il quale basterebbe una variante puntuale con progetto specifico, la parola è passata al Sindaco, Carlo Zoccolotti, che ha esplicitato le volontà della sua Amministrazione.

“L’ente è in forte difficoltà economico-finanziaria, e noi non lo dimentichiamo – ha premesso il Sindaco -. Non sono i fondi che arriveranno che ci salveranno da una situazione complessa che abbiamo affrontato e continueremo ad affrontare, ed abbiamo l’obbligo morale di considerare tutto quel che è possibile fare per garantire che questa situazione non si deteriori, tra cui considerare l’alienazione di beni. Siamo stati in stretto contatto con la Soprintendenza e l’Università preposta per aumentare gli scavi nel sito archeologico e siamo a disposizione per ragionare sullo sviluppo di quella e di tutte le aree, ma non abbiamo intenzione di lottizzare e costruire, quanto di valorizzare l’esistente, tramite la rigenerazione urbana, nell’ottica di valorizzare il verde”, ha concluso il Primo cittadino.

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