POLITICA

‘Velletri va in Rete’, ma si teme l’autogol! Ombre sul progetto Rete di Imprese: l’opposizione interroga il Sindaco e incalza Mauro Leoni

VELLETRI IN RETE FLOP?

Aleggiano pesanti ombre sulla Rete di Impresa “Velletri va in Rete” – progetto presentato nella primavera del 2018 dall’allora Presidente della Confesercenti, Mauro Leoni – che a 3 anni di distanza sembra aver tradito parte delle aspettative che lo avevano accompagnato, sino a presentare ulteriori coni d’ombra sui quali la Regione, e la minoranza consiliare, hanno deciso di far luce, anche e soprattutto per capire come il Sindaco, Orlando Pocci, possa aver firmato la rendicontazione quando questa era invece lacunosa in alcuni punti.

Comunicazione, formazione, mobilità e tecnologia digitale”, furono i 4 punti che Mauro Leoni evidenziò essere fondamentali per tutti coloro che si sarebbero associati. “Tutti saranno chiamati a prenderne atto – disse – se si vuole vincere la vera sfida dei nuovi confini su come va e si fa commercio”. Al di là delle buone intenzioni, da allora non sono mancate perplessità e malumori, nonché profondi punti interrogativi su come siano state destinate le risorse.

E’ proprio tesa a far chiarezza sull’intero progetto l’Interrogazione a risposta scritta protocollata nella giornata di mercoledì 21 aprile, da 3 capigruppo d’opposizione: Giorgio Greci (Lega), Chiara Ercoli (Fratelli d’Italia) e Paolo Felci (Difendere Velletri). Un’interrogazione (con oggetto il “Finanziamento ed attività della Rete di Imprese “Velletri va in Rete””), che è finalizzata a far luce sulle ombre che emergono intorno al progetto, soprattutto in virtù delle richieste di chiarimento avanzate dalla Regione Lazio. A pesare anche la lacunosa “rendicontazione finale”, a firma del Sindaco Orlando Pocci.

Il progetto della Rete di Imprese “Velletri va in Rete”, finanziato dalla Regione Lazio per 100 mila euro (con l’aggiunta di 15mila euro di compartecipazione comunale), ha avuto come soggetto beneficiario il Comune di Velletri, individuato come referente amministrativo unico verso la Regione, per la “gestione ed utilizzo del finanziamento regionale, anche al fine dell’assunzione diretta di responsabilità in relazione alla certificazione e rendicontazione della spesa”.

Da quanto emerge dall’interrogazione le perplessità risalgono già ai primordi del progetto, visto che il soggetto beneficiario (il Comune) avrebbe dovuto inviare alla Regione la domanda di finanziamento entro il termine inderogabile del 30.09.2016, ma Mauro Leoni, su delega del C.A.T.,  Confesercenti Roma, presentò al Comune di Velletri (soggetto beneficiario) il progetto “Velletri va in Rete”, con data 11 novembre 2016, poi protocollato in data 14.11.2016 (risale proprio alle ore 10.30 dello stesso giorno, il 14 novembre del 2016, la deliberazione di Giunta per l’approvazione dell’allora costituenda rete di impresa). Si arriva poi all’agosto 2018, quando il presidente di “Velletri va in Rete” presenta la relazione finale a sostegno delle spese sostenute per la realizzazione del programma presentato, col Comune di Velletri che, all’indomani, approva le spese sostenute dalla rete, inviando il giorno dopo alla Regione Lazio i documenti per il relativo finanziamento, tra cui la “rendicontazione finale” a firma del Sindaco Orlando Pocci in data 29.08.2019, in cui si dichiara che “gli interventi oggetto della rendicontazione sono stati realizzati nel rispetto del programma presentato ed ammesso al contributo”.

Perplessità enormi, da parte dell’opposizione, che raccogliendo i malumori di tanti commercianti e cittadini ha deciso di vederci più chiaro nei confronti di un progetto di cui resta un sito internet privo di originalità e una Pagina Facebook che, ad oggi, conta appena 43 like.

Perplessità anche dalla Regione Lazio, se è vero che nel febbraio del 2020 ha richiesto al Comune di Velletri delucidazioni ed integrazioni rispetto alla documentazione inviata, sollecitando ulteriormente il Comune, nel mese di novembre dello stesso anno, in merito a quanto richiesto 9 mesi prima e non ancora ottenuto.

Tra i punti interrogativi dell’intera questione, su cui i 3 consiglieri di minoranza intendono andare fino in fondo, c’è anche la possibile incompatibilità di Mauro Leoni con la sua carica di consigliere comunale (sin dall’inizio della consiliatura, dall’estate del 2018, ricopre infatti l’incarico di capogruppo del Partito Democratico, ndr). “Non può ricoprire la carica di…consigliere comunale… – si legge all’art. 63 del TUEL – colui che, come titolare, amministratore, dipendente con poteri di rappresentanza o di coordinamento ha parte, direttamente o indirettamente, in servizi, esazioni di diritti, somministrazioni o appalti, nell’interesse del comune“.

La consolidata giurisprudenza della Corte di Cassazione – evidenziano nell’interrogazione Giorgio Greci, Chiara Ercoli e Paolo Felci – ha chiarito come la norma sia volta a evitare il pericolo di deviazioni nell’esercizio del mandato da parte degli eletti e il conflitto, anche solo potenziale, che la medesima persona sarebbe chiamata a dirimere se dovesse scegliere tra l’interesse che deve tutelare in quanto rappresentante dell’ente giuridico che gestisce il servizio e l’interesse che deve tutelare in quanto amministratore del comune che di quel servizio fruisce”.

Ma il “giallo” sull’esito dell’intera operazione, al netto dei malumori di taluni, si fa ancora più grande al momento di andare ad approfondire quanto sarebbe accaduto in merito alla rendicontazione dei lavori e servizi relativi al programma finanziato dalla Regione Lazio, che risultano rendicontati alla data del 29.08.2019, a firma del Sindaco Orlando Pocci, che al tal proposito li suggella dichiarando che “gli interventi oggetto della rendicontazione sono stati realizzati nel rispetto del programma presentato ed ammesso al contributo”.

Lavori e servizi – si legge nell’interrogazione consiliare presentata dai 3 consiglieri di opposizione – che per essere rendicontati allo stato finale devono essere già ultimati, ma risulta invece che alcuni di questi non siano stati ultimati alla data della rendicontazione; nello specifico la cartellonistica per raggiungere i parcheggi è stata realizzata e posizionata incontestabilmente parecchio tempo dopo il 29.08.2019″.

Nel “j’accuse” della minoranza è allora emerso che anche le foto allegate alla relazione finale del progetto “non sono veritiere” e nell’interrogazione protocollata se ne dà specifica evidenza. Della rivista della rete d’impresa sarebbe stato pubblicato solo il primo numero, disattendendo l’impegno a farne uscire altri, come invece riportato nella relazione.

Toccherà al Sindaco di Velletri, Orlando Pocci, chiarire come mai nella relazione finale si dava tutto per completato e quali azioni intenderà intraprendere per far rispettare le cause di incompatibilità previste dal Tuel, con riferimento alla doppia e contestuale nomina del capogruppo del Partito Democratico quale Consigliere comunale e Presidente/Rappresentante legale della rete di imprese “Velletri va in Rete”, che nel frattempo ha lasciato il testimone della presidenza di Confesercenti a Reem El Kot, che è stata anche fornitrice della rete d’impresa.

Proprio su questi aspetti la Regione Lazio avrebbe chiesto conto. E con essa anche i consiglieri di minoranza, piuttosto contrariati per la piega presa dall’intero progetto, che se ha tradito parte delle attese di chi vi aveva riposto particolare speranza per il rilancio del commercio cittadino, non mancherà di far storcere ulteriormente il naso a chi assisterà sgomento a quanto sta emergendo.

La stessa “card per gli acquisti”, d’altronde, aveva destato più di qualche perplessità, nonostante i proponenti, nella rendicontazione, abbiano parlato addirittura di “risultati inaspettati“, dando al termine “inaspettati” un’accezione chiaramente positiva.

Ad oggi, alla luce di quanto sta emergendo, viene da pensare ad una Velletri che è si andata in rete, ma con un esito finale che rischia di assumere i connotati dell’autogol, generato dalla discrepanza tra le tante aspettative generate ed una realtà che sembra averle disattese.

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