Rocca di Papa – Emanuele Crestini, il sindaco che amava le auto da corsa e coltivare la terra

Un uomo, solo un uomo… Aveva solo tre anni e mezzo quando suo papà ebbe un incidente che lo privò della vista: era un tecnico altamente specializzato, Luciano Crestini, che aveva un’officina meccanica di elaborazione di motori sperimentali da corsa, li realizzava per le auto degli appassionati dei Castelli Romani. D’altra parte in famiglia, con nonno Olivandro di Albano Laziale, motorista all’aeroporto di Ciampino, i motori non avevano segreti. Era inevitabile e naturale che anche lui, Emanuele Crestini crescesse con questa passione, diventando pilota e riportando soddisfacenti risultati in diverse gare vincendo, come ricorda la signora Ferri, il Campionato assoluto Gare di Rally Gruppo N, nel 2000. L’interesse e l’entusiasmo per i motori e i veicoli continuò al punto che da adulto, prima di dedicarsi al noto esercizio commerciale della famiglia Ferri in Piazza Roma a Frascati, gestiva con la famiglia ad Albano, in via Trilussa un autosalone con licenza Fiat Nissan.

Il sindaco di Rocca di Papa, Emanuele Crestini

Facciamo un passo indietro: un bambino calmo, ricorda sua madre Vanda, nato il 24 giugno del 1972, un’infanzia condivisa con gli zii materni che, data l’esigua differenza d’età sono stati per lui come fratelli; immerso in un clima di affetto familiare tra i nonni paterni albanensi Titti e Olivandro e quelli materni Alessandro e Maria di Rocca di Papa, sempre presenti. La parentesi delle gare con le auto da corsa, dopo il diploma di ragioniere al Murialdo. I suoi genitori s’erano conosciuti qualche anno prima, coronando il loro sogno d’amore nel ’71 il 16 settembre a Nemi nella suggestiva cappella dei Missionari Verbiti.

Dopo l’incidente del papà, Emanuele ha sempre dimostrato, insieme alla sorella Beatrice – otto anni più piccola di lui – un grande senso di responsabilità e di dovere verso il prossimo. Racconta mamma Vanda che, durante il terremoto dell’ ’81 Emanuele proteggeva la sorellina, prendendola sotto il braccio come un pacchetto: sempre molto legati tra loro, la chiamava la fratella… avrebbe voluto un fratellino, ma l’affetto non va per il sottile. Molto versatile, continua la signora Vanda: amava lavorare la terra, riparare oggetti vari, s’occupava dei vigneti di famiglia a Campoleone… spesso, ricorda, anche quando era in Comune, portava con sé viti per riparare le sedie; il lavoro manuale gli piaceva, e cercava di rendersi utile senza badare troppo alle formalità.

Lasciò le corse quando nacque la sua bambina nel 2010: Mariaregina ha avuto con lui un papà amorevole, ne andava fiero e, nonostante i mille impegni istituzionali, cercava di essere presente alle recitine scolastiche o alle gare di nuoto della bambina. Si mise in politica nel 2012, restando all’opposizione come consigliere; nel 2016 creò una lista civica che chiamò Insieme per Rocca di Papa e lasciò l’attività commerciale quando venne eletto Sindaco il 20 giugno dello stesso anno. La stessa data in cui è mancato nel 2019, coincidenza che lascia pensare … La sua vita politica ha avuto, come tutte le esperienze che sono di questo campo, momenti di forte opposizione come momenti di adesione: il suo lavoro era totale per il paese, dice ancora la signora Vanda: usciva prestissimo la mattina, tornava tardi la sera. A volte all’albeggiare gli piaceva scaricare le sue tensioni lavorando la terra di famiglia, prima di riprendere la sua giornata come Primo cittadino.

Era disponibile con tutti, sempre presente, continua mamma Vanda e se occorreva, a volte generoso con chi non poteva andare avanti. Certamente, non tutti possono apprezzare e altri condividere il suo modo di pensare, vivere e gestire la Cosa Pubblica, ma è innegabile che fino in fondo la sua persona è stata presente in un compito che aveva voluto assumersi per perseguire quelli che lui riteneva ideali giusti. E’ mancato dopo giorni di agonia, insieme al delegato Vincenzo Eleuteri, con il quale collaborava dal 2016, entrambi gravemente colpiti dall’esplosione che il 10 giugno ha distrutto il Municipio e causato altri danni e feriti.

Sono stati sorpresi mentre erano in servizio, impegnati per il paese: l’intera collettività ha pregato e sperato fino in fondo per la loro guarigione.
Ieri, la comunità di Rocca di Papa, non ha potuto far altro che commemorare la sua triste dipartita, ad un anno dalla tragedia.

Rita Gatta

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