CRONACA

Lutto nella parrocchia Madonna del Rosario: Don Antonio è tornato alla ‘Casa del Padre’

Nella chiesetta, in compagnia della Madonna del Rosario

Non ce l’ha fatta Don Antonio Carughi, da ormai 30 anni titolare della parrocchia Madonna del Rosario di Velletri, a sopravvivere al male che da ormai qualche mese lo aveva inesorabilmente colpito.

Nella notte il parroco della chiesina di Colle Ionci (per estensione territoriale la più grande di Velletri) è ritornato nella ‘Casa del Padre’, ponendo fine alle sue sofferenze terrene.

Nato a Genova nel giugno del 1937, cresciuto nel comasco, Don Antonio prese possesso della parrocchia posta ad ovest di Velletri nell’autunno del 1984.

Da allora, in 30 anni, si è contraddistinto per un attivismo con pochi eguali, contribuendo a plasmare ed arricchire l’intero complesso parrocchiale, sia a livello architettonico che dal punto di vista organizzativo.

Carattere amabile, ma a tratti consapevolmente spigoloso, si è sempre contraddistinto per delle prediche di alto spessore culturale, affascinando i parrocchiani che negli anni hanno frequentato le sue Messe. 

Di lui serbano un particolare ricordo anche i tanti studenti ai quali insegnò religione durante gli anni di insegnamento all’interno del ‘Cesare Battisti’, dove indottrinò gli aspiranti ragionieri e geometri.

Da ormai diverse settimane Don Antonio era ricoverato presso l’Ini di Grottaferrata, dove era stato trasferito a seguito di un’operazione. Sino all’ultimo, anche provato dall’incedere della malattia, ha provato ad officiare le Sante Messe, munito del conforto e della vicinanza dei fedeli, che non l’hanno mai abbandonato. 

 

Nella processione dell’autunno del 2012, in compagnia del sindaco Servadio

I funerali si svolgeranno martedì, alle ore 15, presso la Cattedrale di San Clemente. I suoi parrocchiani potranno tuttavia omaggiarlo nella camera ardente che sarà allestita proprio nella chiesa d’Acqua Lucia, dove nella serata di lunedì, dalle 20 alle 21, si svolgerà una veglia di preghiera, prima dell’estremo saluto del giorno dopo in Cattedrale.

Nel salone parrocchiale nel giorno della riposizione della Madonnina, distrutta pochi mesi prima

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